Solo il 25% del budget dell’Organizzazione mondiale della sanità arriva dagli Stati E dopo la carne rossa o lavorata, l’agenzia annuncia nuovi dossier sui rischi di caffè e altre bevande.
Il 70- 80% delle risorse realmente disponibili all’agenzia provengono da contributi volontari pubblici o privati, mentre la proporzione dei contributi regolari derivanti dall’esborso regolare dei 193 paesi membri dell’Oms rappresenta a malapena il 20-25% di tutto il budget dell’organizzazione. Solo su quest’ultima l’Oms esercita un controllo discrezionale, mentre i contributi volontari sono perlopiù fuori bilancio, con una destinazione d’uso decisa dal donatore (su progetti specifici) per un termine di volta in volta variabile, a discrezione dell’erogatore».
Una situazione non degna dell’«agenzia che serve al mondo». «Diversi governi, il mondo accademico e parecchi gruppi della società civile – sottolinea – Dentico – hanno fatto notare come l’autorità, la credibilità, le capacità stesse dell’Oms siano messe a durissima prova dal ristretto accesso alle risorse». Tuttavia, rinunciare all’ideale missione per cui è nata l’Oms sembra inaccettabile. «Non bisogna demolirla, ma riformarla ridefinendo il suo ruolo e riprogettando la sua gestione, specialmente finanziaria», dice Dentico. Un obiettivo che l’attuale direttore generale, Margaret Chan, sembra proprio decisa a perseguire.
( … continua su LA STAMPA del 29-10-2015)
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