Comunicato mobilità di Alfasigma
Le rappresentanze sindacali ritengono inaccettabile, nel merito e nel metodo, la modalità di confronto dall’azienda che ha inviato la procedura di licenziamenti mentre era in corso la riunione sindacale
A fronte di questa situazione è stato proclamato da subito lo stato di agitazione di tutto il Gruppo con il blocco di tutte le attività supplementari, unitamente alla decisione di definire un pacchetto di ore di sciopero. Le prime due ore di sciopero, unitamente a due ore di assemblea per informare i lavoratori, si dovranno svolgere entro il 15 settembre con modalità definite a livello locale, mentre per gli Informatori del farmaco le assemblee si terranno la settimana successiva.
Comunicato Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil
Alfasigma shock, l’azienda annuncia 456 licenziamenti
Il gruppo recentemente nato dalla fusione di Alfa Wassermann con Sigma Tau ha illustrato i contenuti lacrime e sangue del suo piano di riorganizzazione. Immediata risposta dei sindacati e della Rsu con l’apertura dello stato di agitazione e lo sciopero
06 settembre 2017 – rassegna.it
L’informazione è arrivata nel corso dell’incontro tra le segreterie nazionali dei sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, insieme alle strutture e alle Rsu, e la Direzione del Gruppo Alfasigma presso l’Assolombarda per la presentazione del piano industriale. “L’Azienda – si legge in una nota dei sindacati – ha illustrato la situazione sia dal punto di vista produttivo che economico e di mercato, del nuovo Gruppo che si è formalmente costituito il 1° di agosto 2017. Nel corso della presentazione sono state inoltre evidenziate le scelte strategiche tese a sviluppare le potenzialità di crescita della società attraverso lo sviluppo della ricerca, l’incremento della produttività dei siti, e l’espansione dei mercati esteri”.
Ma al termine della presentazione del piano industriale l’Azienda ha esposto la “necessità di procedere ad una riorganizzazione che affronti la situazione di duplicazione delle funzioni creatasi con la fusione di Alfa Wassermann con Sigma Tau”. Di qui l’annuncio dei licenziamenti collettivi. Annuncio che i sindacati considerano “inaccettabile nel merito e nel metodo”, denunciando il comportamento dell’Azienda che “ha inviato la procedura di licenziamenti mentre era in corso la riunione sindacale”.
A fronte di questa situazione è stato proclamato da subito lo stato di agitazione di tutto il Gruppo con il blocco di tutte le attività supplementari, oltre a un pacchetto di ore di sciopero, ancora da definire. Tuttavia è già deciso che le prime due ore di sciopero, insieme a due ore di assemblea per informare i lavoratori, si dovranno svolgere entro il 15 settembre con modalità stabilite a livello locale, mentre per gli Informatori del farmaco le assemblee si terranno la settimana successiva. “Inoltre – concludono i sindacati – a fronte della gravità della situazione che si sta determinando, le segreterie nazionali si attiveranno per coinvolgere il Ministero dello Sviluppo Economico”.
ALFASIGMA, dopo la fusione arrivano 456 esuberi. FEMCA: decisione inaccettabile
Con oltre 3.100 addetti, di cui circa 1.700 in Italia, e più di 1 miliardo di fatturato, ALFASIGMA si appresta a diventare la terza società farmaceutica italiana. Tuttavia, resta ferma l’intenzione da parte dell’azienda di aprire le procedure per la dichiarazione di esubero di 456 addetti, generate, secondo la direzione aziendale, dalla fusione e dall’integrazione delle diverse funzioni e delle strutture operative.
Una prospettiva, questa, che risulta inammissibile per la Femca Cisl e che desta forte preoccupazione tra i lavoratori che sarebbero interessati al provvedimento: “A nostro avviso si tratta di una decisione inaccettabile” – ha espresso il Segretario nazionale Gianluca Bianco, Responsabile del Comparto chimico – “anche considerate le comprensibili sovrapposizioni create dalla fusione. Questa volontà da parte dell’azienda getta un’ombra su una operazione di sicura valenza per tutto il settore industriale e farmaceutico italiano”.
Nei precedenti due incontri, l’azienda aveva proposto alcune delle linee strategiche, presentate poi nel Piano Industriale, che lasciavano intravedere un forte sviluppo della nuova società con investimenti anche consistenti: potenziamento della ricerca, sviluppo del portafoglio prodotti, espansione a livello internazionale, mantenimento e ammodernamento dei siti produttivi di Pomezia (RM), Alanno (PE) e Sermoneta (LT). Tutto questo rischia di essere messo in discussione davanti allo scenario di incertezza per il futuro di centinaia di lavoratori.
“Chiediamo che il Governo intervenga su questa vertenza” – ha ribadito Nora Garofalo, Segretaria generale Femca Cisl – “Occorre costruire un quadro di necessarie garanzie a difesa dei lavoratori e un Piano Industriale in grado di salvaguardare lo sviluppo dell’azienda e la tutela dell’occupazione”.
Una richiesta di incontro in tal senso verrà inviata nelle prossime ore al Ministero dello Sviluppo Economico.
Milano, 6 settembre 2017 – Femca CISL
Secondo Farmindustria le 10 maggiori aziende italiane sono: Menarini, che con un fatturato di 3.500 milioni di euro si piazza in testa alla classifica (dati Farmindustria relativi al 2016), seguita da Chiesi (1.600 mln), Bracco (1.360), Recordati (1.200), Alfasigma (1.000), Angelini (divisione Pharma, con 850), Zambon (700), Italfarmaco (650), Kedrion (650), Dompé (260). All’undicesimo posto Mediolanum Farmaceutici (200) fondata da Rinaldo Del Bono a Milano nel 1972 e oggi guidata dall’Ad Alessandro Del Bono.
Sergio Cardinali (Filctem): Caso Alfasigma aumenta il fatturato e si licenziano i lavoratori se questo è il paradigma generato da “industria 4.0” ………………parliamone e riflettiamoci su………..ma in fretta
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