2000 posti di lavoro nel settore Farmaceutico in Italia

Dal 2001 al 2013 la farmaceutica ha aumentato la produttività del +55%, nel 2013 l’export farmaceutico in Italia è cresciuto del 14% e del 64% negli ultimi 5 anni, nel 2014 il settore farmaceutico ha visto una crescita manifatturiera di oltre 3 volte superiore alla media nazionale, è seconda solo alla Germania. Negli ultimi 7 anni sono state licenziate 13.400 persone! N.d.R.

L’industria farmaceutica è una delle attività industriali più redditizie e importanti economicamente al mondo, questo settore è molto ampio infatti riunisce le attività di ricerca, di fabbricazione e di commercializzazione dei farmaci per la medicina umana o veterinaria.

In Italia il settore chimico-farmaceutico è tra i comparti più solidi e dinamici, ora si appresta a dare nuovo respiro con 2000 opportunità di lavoro, visto che se non è passato indenne alla crisi economica che ha drasticamente ridotto i consumi degli italiani negli ultimi anni.

A darne annuncio è il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, durante l’Assemblea pubblica 2014, che ha dichiarato “Le imprese del farmaco sono pronte a investire almeno un miliardo e mezzo di euro nei prossimi tre anni, di cui 470 milioni già dichiarati. E sono pronte a creare 2.000 nuove opportunità di lavoro per i giovani”.

A sostegno di quanto dichiarato parlano chiaro di dati che qua di seguito vi andiamo a riassumere e che sono stati messi a disposizione nell’Assemblea 2014:

– dal 2001 al 2013 la farmaceutica ha aumentato la produttività del +55% rispetto al +1% della media nazionale,

– nel 2013 l’export farmaceutico in Italia è cresciuto del 14% e del 64% negli ultimi 5 anni,

– dal 2008 al 2013l e aziende hanno determinato il 34% dell’aumento complessivo delle esportazioni manifatturiere in Italia,

– nel 2014 il settore farmaceutico una crescita manifatturiera del 2,6%, ossia oltre 3 volte superiore alla media, pari allo 0,8%.

– l’Italia è seconda solo alla Germania per valore della produzione farmaceutica in Ue con 28 miliardi, il 71% destinato all’export.

Dei dati positivi che fanno ben sperare in nuove assunzioni da aggiungersi agli oltre 62 mila addetti del settore farmaceutico.

Fonte: Ansa – 12 luglio 2014 – Concorsi Pubblici

Notizia correlata: https://www.fedaiisf.it/Start/HDefault.aspx?Newsid=9462

N.d.R.: nonostante questi numeri negli ultimi sette anni si sono persi 13.400 posti di lavoro (vedi: https://www.fedaiisf.it/Start/HDefault.aspx?Newsid=8931 ) e il trend non sembra arrestarsi. Ė recentissima la notizia di licenziamenti in Astellas, della Novartis Siena, e in precedenza Abbott, Lundbeck e tanti altri andando a ritroso nel tempo senza contare il clamoroso caso Marvecs.

E il sindacato che fa? Oltre a lucrare sulle conciliazioni di 13.400 persone (il guadagno che attua su ogni lavoratore messo in mobilità), dà vita nel 2008 con Farmindustria al “grande” progetto “welfarma” che dovrebbe ricollocare i licenziati. Al 2013 ne ha ricollocati ben 270 su 13.400 (vedi: https://www.fedaiisf.it/Start/HDefault.aspx?Newsid=8497 ) , intascando fondi europei per la ricollocazione e finanziamenti della stessa Farmindustria e Ministero del Lavoro, che lo ha recentemente rifinanziato con 1 milione di euro.

Ci chiediamo se il Presidente di Farmindustria, quando fa le dichiarazioni riportate dalla stampa sui 2.000 nuovi posti di lavoro, ci crede veramente o è una presa in giro?

 

 

 

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