VIA I MEDICI DEI PAZIENTI FANNULLONI

Non solo i fannulloni, ma anche i medici appartenenti alla sanità pubblica saranno licenziabili in caso di attestazioni di false malattie per compiacere i dipendenti pubblici assistiti.

È una vera e propria rivoluzione nel pubblico impiego quella proposta dal ministro della funzione pubblica e dell’innovazione Renato Brunetta nel disegno di legge «Delega al governo per ottimizzare la produttività del lavoro pubblico», la cui prima bozza ItaliaOggi è in grado di pubblicare integrale. Secondo il ddl i travet saranno licenziabili sia per scarso rendimento, sia per falsa attestazione della loro presenza in ufficio: è il caso classico di chi segnala la propria entrata con il badge e poi se ne esce a fare la spesa (…)(…) E’ la prima vera riforma di sistema prodotta dal governo di Silvio Berlusconi, e come i decreti del consiglio dei ministri a Napoli, è stata prodotta a tempo di record. Nei sei articoli del disegno di legge delega, che avrà poi bisogno di numerosi (ma agili) decreti legislativi per essere realizzato compiutamente, c’è tutta la fantasia e il decisionismo di Brunetta, che insieme a Giulio Tremonti è il più brillante ministro dell’esecutivo in carica. Introduzione a vari livelli di un sistema di meritrocrazia nella pubblica amministrazione compatibile con le finanze pubbliche, con carriere costruite attraverso sistemi di valutazione interni e in gran parte attraverso concorsi pubblici con quote da riservare all’interno. Assai dettagliato il meccanismo di valutazione che porterà alla costruzione di vere e proprie pagelle interne, buone anche per eventuali valutazioni e proposte di assunzione da parte di imprese private. Novità anche nelle carriere dirigenziali e nella liturgia della contrattazione collettiva e integrativa, anche attraverso la soppressione di alcuni organismi, come l’Aran. Ma è nell’articolo 4, "sanzioni disciplinari e responsabilità del dipendente pubblico", che si trova il dettaglio di quelle norme più volte annunciate contro i cosiddetti fannulloni. Viene meno un pizzico di garantismo (ad esempio nella possibilità concessa alla pubblica amministrazione di non reintegrare il dipendente coinvolto in procedimento penale e successivamente assolto, cavandosela con un semplice risarcimento economico del danno), ma si attacca il cuore del problema, come le migliaia di ore di assenza per falsa malattia con medici conniventi e quel malvezzo più volte documentato dalle tv di timbrare un cartellino senza però andare al lavoro. Sembrerebbero passi normali. In Italia sono una rivoluzione. ItaliaOggi del 27/05/2008 , articolo di Franco Bechis  ed. Numero 125  p. 1  

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