L’epoca delle grandi scadenze brevettuali, in gergo “patent cliff”, sembra oramai alle spalle e per le aziende farmaceutiche si sta aprendo un nuovo eldorado fatto soprattutto di farmaci biotech. I fatturati cresceranno di nuovo e, per la prima volta, nel 2020 le vendite mondiali di farmaci toccheranno il traguardo dei mille miliardi di dollari). Nel 2013 le vendite mondiali di farmaci sono state pari a $717 miliardi, quindi ci sarà un aumento assoluto di 300 miliardi di dollari.
E’ questo il futuro del settore come viene dipinto dalla società di ricerche di mercato Evaluate Pharma che ha appena pubblicato il report “World Preview 2014, Outlook to 2020.”
Nella classifica per fatturato, nel 2020 la prima azienda farmaceutica sarà Novartis ($54,4 mld) seguita da Roche ($52,4 mld) e Sanofi ($ 50 mld). Pfizer, per molti anni la prima azienda farmaceutica del mondo, sarà solo al 4° posto con $47,8 mld. Del resto, il primato Pfizer lo aveva già perso nel 2013, sorpassata da Novartis.
La classifica tiene conto unicamente dell’evoluzione prevedibile dei fatturati aziendali. Merger permettendo, ovviamente, le capacità divinatorie di Evaluate Pharma fin li non arrivano ancora.
Negli anni da qui al 2020 il tasso di crescita annuo composto (CAGR) del mercato farmaceutico dovrebbe essere del 5,1%. Le previsioni di Evaluate Pharma, rosee per le aziende un po’ meno per i payors, sono basate anche sulla previsione di un calo molto contenuto dei biologici che andranno incontro a scadenza brevettuale, evidentemente perché secondo la società di analisi i biosimilari non avranno grande presa sul mercato globale.
Tra il 2014 e il 2020, ci saranno biologici in scadenza brevettuale che oggi hanno un fatturato $259 miliardi. Dei 100 farmaci più venduti nel 2020, i biologici conteranno per il 52% del totale, comprendendo anche gli Otc.
Tra i tanti dati del report emerge anche che negli ultimi 10 anni le aziende hanno speso 1,2 trilioni in Ricerca & Sviluppo. Anche il net present value (valore attualizzato) delle pipeline, cioè dei farmaci ancora in sviluppo, è cresciuto del 46% e adesso si è posizionato sulla rispettabile cifra di $419 miliardi.
Tra i progetti di ricerca più importanti e per i quali si prevedono ritorni economici rilevanti, spiccano i tre farmaci anticancro appartenenti alla nuovissima classe degli anti PD-1, una nuova classe di immunoterapie sperimentali progettate per lavorare disattivando una proteina nota come PD – 1, o recettore di morte programmata, che agisce come un freno sulla capacità del sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali. Disattivandolo, si ridà piena forza al sistema immunitario per combattere le cellule del cancro.
A guidare la classifica ci sarà nivolumab l’anticancro di Bristol-Myer Squibb il cui net present value (Npv) è di 6,012 mld. Il calcolo del Npv di un farmaco tiene conto del suo valore di mercato basato sulle possibilità cliniche e sul differenziale rispetto ai concorrenti ma sconta anche il possibile fallimento dello sviluppo clinico, un rischo sempre esistente fino all’approvazione finale, e anche dopo. Quindi una volta che il farmaco venisse approvato, tale valore dovrebbe aumentare ancora. Dopo nivolumab i farmaci di maggiore successo saranno l’anti PD-1 di Roche (RG7446) e quello di MSD (pembrolizumab).
La classifica dei farmaci ancora da lanciare e più promettenti, dopo i 3 anti PD-1 vede la presenza della combinazione anti epatite C formata da ledipasvir/sofosbuvir e l&rsquo