Gli informatori scientifici rimangono il ‘centro dell’universo’, quando si tratta di promozione professionale sui farmaci. Ma nuovi dati mostrano che anche le strategie ‘non personali’ stanno guadagnando terreno.
E’ quanto messo in luce da un audit organizzato da Cegedim Strategic Data con i medici, dal quale emerge che la spesa da parte delle aziende farmaceutiche per la sensibilizzazione degli operatori sanitari attraverso i canali digitali è aumentata del 40% a livello mondiale nel 2012 rispetto al 2011. In particolare, l’edetailing è cresciuto quasi del 74%. Negli Stati Uniti per l’e-detailing, le email e gli ‘e-meeting’ (sessioni informative di gruppo on line) sono stati spesi 534 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2011, una cifra che è salita a 879 milioni di dollari nello stesso periodo dell’anno successivo, con un incremento di 65%.
In Europa, le Big Pharma hanno speso 90 milioni di dollari in questi canali nel quarto trimestre 2012, un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo del 2011. Allo stesso tempo, la forza di vendita viene tagliata: la ‘sforbiciata’ nel 2012 risulta del 10% negli Stati Uniti e del 12% nei primi 5 mercati dell’Ue.
Questi tre segmenti sono comunque una piccola goccia nel mare rispetto alla spesa promozionale sui medicinali in tutto il mondo, che ammonta a 90 miliardi di dollari per il 2012, ma la loro crescita indica la scelta più ‘olistica’ da parte delle aziende alle prese con la promozione dei loro prodotti.
Una tendenza alla quale partecipa anche l’Asia: in particolare, la Cina ha aumentato del 20% la spesa per marketing a quasi 2 miliardi di dollari.