Vaccini, vendite a picco e panico. Medici presi d’assalto dai pazienti
Scende al 58% l’adesione alla campagna antinfluenzale Coletto: «Pronti a bloccare le dosi della marca sospetta». «Follia — osserva il presidente veneto, Giuseppe Cicciù — così ci ritroveremmo con centinaia di morti, non solo tredici».
01 dicembre 2014 – CORRIERE DEL VENETO VENETO/CRONACA
VENEZIA E’ allarme vaccino anche in Veneto. Da giovedì continuano ad aumentare nel resto d’Italia i decessi collegati al siero antinfluenzale «Fluad» della Novartis: sono già 13 e per di più l’ultima vittima, di Cuneo, ha assunto un’altra formulazione, l’Agrippal, prodotta dalla medesima azienda.
La stessa che nel 2012 si era vista bloccare dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) 500 mila dosi, alcune delle quali avevano procurato fastidiosi effetti collaterali, per fortuna non gravi, a diversi veneti. Stavolta nessuna delle 475 mila confezioni incluse nei due lotti ritirati ha raggiunto la nostra regione, che infatti non registra nè morti nè casi sospetti, ma la gente fa due più due e ha paura lo stesso.
Lo si legge nell’ulteriore calo delle vaccinazioni nelle Usl (alle quali il «Fluad» è destinato) e nel crollo delle vendite degli altri sieri in farmacia, benché nulla abbiano a che vedere con quello sotto inchiesta a Siena, Prato e Siracusa. «Gli acquisti di vaccino antinfluenzale sono scesi del 50% — conferma Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite — il caso Fluad ha inferto la mazzata finale alla fisiologica flessione rilevata in questi anni. E legata alla decisione di non proteggersi adottata da un numero crescente di veneti e alla scelta di molti altri di ricorrere a cure omeopatiche ». «Solo nella provincia di Verona emerge un calo medio nelle vendite del 27%, con punte del 70% — aggiunge Marco Bacchini, presidente scaligero di Federfarma —. Il ritiro del Fluad crea un allarmismo che si somma all’esigenza di risparmio economico e a un autunno caldo capaci di distogliere i pazienti dall’immunizzarsi. Una scelta pericolosa: il virus, non trovando soggetti/barriera, si diffonderà in maniera massiccia ».
Timore condiviso dalla dottoressa Francesca Russo, responsabile della Prevenzione in Regione: «Ogni anno tante persone fragili, cioè anziani e soggetti colpiti da malattie croniche o respiratorie, metaboliche, cardiovascolari e oncologiche muoiono o rischiano grosso a causa di complicanze dell’influenza. L’allarmismo è pericoloso e vanifica anni di lavoro condotto da ministero della Salute, Regioni e medici per proteggere la popolazione, soprattutto le fasce deboli. Il problema è che non si ha l’esatta percezione del rischio e così l’adesione alla campagna vaccinale è scesa al 58%, contro il 65% del passato, anche perchè il virus negli ultimi anni non è mutato e quindi si conta nella capacità di riconoscerlo del sistema immunitario. Il calo della fiducia nell’antinfluenzale e nei vaccini in generale è un problema molto serio, che ci preoccupa. Ai veneti dico: non è ancora stato dimostrato il nesso causale tra l’assunzione del Fluad e i 13 decessi».
Il ministero della Salute e le Regioni stanno allora preparando una contro-campagna, che illustra i rischi connessi alla scelta di non assumere il siero antinfluenzale. Il Veneto ne ha comprato 900 mila dosi, anche di «Fluad», dotato di adiuvante, cioè più potente perchè riservato agli over 65 e agli over 70 con multipatologie. «Stiamo monitorando la situazione, ho appena sentito l’Aifa e se lunedì ci consiglierà di bloccare tutti i lotti di Fluad lo faremo — dichiara Luca Coletto, assessore alla Sanità — ma fino ad allora andiamo avanti con la campagna vaccinale. Fare del terrorismo rischia di provocare vittime tra chi deve tutelarsi e ci rinuncia per diffidenza(ogni anno in Italia l’influenza causa 8 mila morti, ndr). Ricordo poi che finora non abbiamo riscontrato esiti negativi alla somministrazione dell’antinfluenzale ». Fatto sta che i medici di famiglia stanno ricevendo centinaia di richieste di chiarimento da parte dei loro assistiti. «Ci tempestano di telefonate, ma molti vengono anche in studio a chiederci se conviene vaccinarsi — rivela Domenico Crisarà, vicesegretario regionale della Fimmg, sigla di categoria — poi però prevale la fiducia nel proprio medico. Infatti ho già iniettato 200 delle 250 dosi ricevute dall’Usl. E comunque noi non usiamo il Fluad». «Io mi sono vaccinato per primo — racconta Silvio Regis, segretario della Fimmg — e fino al caso Novartis avevo notato un incremento di richieste. Ma ora rischiamo un’involuzione ed è un peccato, questo sì è un allarme sociale ». Preoccupa invece il Tribunale del Malato la decisione di altre regioni di bloccare la campagna vaccinale. «Follia — osserva il presidente veneto, Giuseppe Cicciù — così ci ritroveremmo con centinaia di morti, non solo tredici».
01 dicembre 2014
Blocco vaccini: da Austria e Spagna cresce attenzione
30 NOVEMBRE 2014 – SWI swissinfo.ch
Dopo il blocco di alcuni lotti del vaccino Fluad in Italia da parte dell’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco), per un possibile collegamento con alcune morti sospette (tutte fra anziani e già sofferenti di alcune malattie, spesso cardiache) cresce l’attenzione anche negli altri Paesi europei in cui il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica Novartis viene distribuito e utilizzato per la campagna vaccinale 2014-2015, come Austria, Germania e Spagna.
In Austria il quotidiano “Kleine Zeitung” riporta la notizia delle indagini avviate in Italia dopo i decessi sospetti, specificando che “il vaccino influenzale Fluad è applicato nel Paese per l’immunizzazione attiva negli anziani e che al momento secondo quanto riferisce l’Ages (L’agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare) non sono stati osservati effetti collaterali, né gravi, né lievi”.
“L’Ages austriaco è in stretto contatto con le autorità italiane e continuerà a monitorare la situazione da vicino” spiega la Kleine Zeitung, ricordando che “il vaccino è stato approvato nel 1997 e testato in studi clinici su decine di migliaia di pazienti, dal momento che più di 65 milioni di dosi sono state distribuite in tutto il mondo”. Mentre un altro quotidiano austriaco, il Kurier, tiene a specificare che sebbene l’attenzione sul problema sia in crescita in Austria “i lotti distribuiti nel Paese non sono gli stessi distribuiti in Italia”.
In Germania, dove la notizia viene data, tra gli altri, sui siti “Die Welt”, “Zeit online” e “Deutschland Today”, si sottolinea che “finora, il rapporto tra il vaccino e le morti non è ancora stato dimostrato secondo l’azienda produttrice” e che “i lotti difettosi del vaccino sono stati preparati in uno stabilimento Novartis in Toscana”. E in Spagna, dove la notizia dei decessi sospetti in Italia trova spazio sui siti di diversi media, dal quotidiano “La Vanguardia” al sito del quotidiano cattolico e conservatore “Abc”, si prova a rassicurare i lettori ponendo l’accento in particolare sul fatto che, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Efe, “le dosi sospette del vaccino non sarebbero distribuite all’estero ma unicamente in Italia”.