Un emendamento autorizza i medici a somministrare i vaccini nelle farmacie aperte al pubblico, in spazi idonei ed avvalendosi di infermieri o assistenti sanitari. Soddisfazione dalle organizzazioni di settore: «Sempre più vicini alla gente»
L’Italia potrebbe presto diventare il decimo Paese europeo a consentire la somministrazione dei vaccini in farmacia. Un emendamento del nuovo ddl sui vaccini, approvato il 6 luglio dal Senato, autorizza infatti i medici a somministrare i vaccini nelle farmacie aperte al pubblico, in spazi idonei ed avvalendosi eventualmente di infermieri o assistenti sanitari. Le modalità di tale somministrazione saranno stabilite con decreto del ministero della Salute, senza «nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Le farmacie, dal canto loro, dovranno rilasciare al paziente una certificazione gratuita dell’avvenuta vaccinazione e spedirne una copia all’Asl «allo scopo di assicurare l’aggiornamento del libretto delle vaccinazioni».
Martedì prossimo il decreto dovrebbe andare al voto dell’aula di Palazzo Madama, quindi tornare alla Camera per la terza lettura, ma il via libera dell’Igiene e Sanità ha fatto scattare i primi commenti. «La possibilità di somministrare i vaccini in farmacia è un’ottima novità e ne potranno beneficiare soprattutto le persone che risiedono in aree isolate o disagiate» ha detto all’Ansa il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «Ovviamente» ha continuato «l’emendamento rimanda a un decreto ministeriale che dovrà stabilire le modalità con cui disciplinare il servizio, che sarà comunque gratuito per gli utenti». Soddisfazione anche in Federfarma, che ha appoggiato l’emendamento durante il dibattito in Commissione: «Si cambiano le cose soltanto con l’assenso di tutti gli attori coinvolti» aveva detto mercoledì il presidente nazionale, Marco Cossolo, all’assemblea generale della Federazione «questa proposta è passata perché riscuote ampio sostegno». L’esame del decreto riprenderà lunedì dall’articolo 4, nella speranza che l’aula possa iniziarlo a esaminare già dal giorno successivo.
Via libera infine anche da Federfarma-Sunifar Lombardia, che in nota ricorda come «la legge sulla farmacia dei servizi è stata scritta con l’intento di far arrivare a tutta la popolazione italiana alcuni servizi sanitari indispensabili per la tutela della salute pubblica, pertanto le farmacie possono incrementare significativamente la partecipazione della popolazione alle campagne di vaccinazionenel pieno rispetto delle leggi vigenti. In particolare», conclude, «le farmacie rurali dei piccoli comuni italiani sentono di dover offrire il loro contributo perché è proprio nelle zone con pochi servizi sanitari che le piccole farmacie già sopperiscono alle svariate necessità sanitarie dei cittadini, con l’unico intento di venire incontro alle esigenze della popolazione».
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La FNOMCeO sottolinea come questo emendamento modificherebbe la normativa vigente (Art.102 del TESTO UNICO DELLE LEGGI SANITARIE, R.D. 27/07/1934, n. 1265) che impedisce, per ovvi motivi di incompatibilità di ruoli, di funzioni e per presupposti di conflitto di interessi, lo svolgimento di attività mediche presso le farmacie. Divieto che è stato sempre ribadito dalla successiva normativa, passando dalle Leggi sulla “Farmacia dei Servizi” sino ad arrivare al “DDL Lorenzin”, in questi giorni all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera, che nega espressamente la possibilità per il medico di esercitare la sua professione all’interno delle farmacie.
La FNOMCeO non può accettare che una Legge dello Stato che garantisce trasparenza, identificazione di ruoli e di competenze venga modificata da azioni che pregiudicherebbero la tracciabilità delle responsabilità, creando ulteriore disorientamento e sconcerto tra gli operatori della Salute. È stata da poco approvata una Legge sulla responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie che è in attesa dei Decreti attuativi: a chi giova proporre nuove attività presso Presidi del SSN che introdurrebbero ulteriori elementi di incertezza normativa? E infine: la Farmacia ha adeguata copertura assicurativa per la responsabilità di struttura?”.
Federfarma. Decreto vaccini, passa emendamento per somministrazione in farmacia
Emendamento 1.101 D’Ambrosio Lettieri, Mandelli
Dopo il comma 3, inserire il seguente: «3-bis. Ai fine di rendere più agevole l’accesso alla terapia vaccinale, la somministrazione può essere effettuata da medici e infermieri, anche presso le farmacie pubbliche e private del territorio nazionale».
3-ter. Le farmacie presso cui si svolge l’attività di cui al comma 3-bis devono essere dotate di spazi idonei sotto il profilo igienico sanitario e atti a garantire la tutela della privacy.
3-quater. Le modalità relative allo svolgimento del servizio di somministrazione delle vaccinazioni in farmacia sono regolate, senza nuovi maggiori oneri per la finanza pubblica, da accordi tra le regioni e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle farmacie pubbliche e private, tenendo anche conto delle specificità e della importanza del ruolo svolto in tale ambito dalle farmacie rurali. Per garantire l’approvvigionamento dei vaccini da parte delle farmacie le regioni si avvalgono della facoltà prevista dall’articolo 8, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 347 del 2001, convertito nella legge n. 405 del 2001».