Quando una campagna vaccinale non raggiunge i suoi target di copertura, la collettività ci rimette due volte: perché cala la protezione derivante dal cosiddetto “effetto gregge” ma anche perché si sprecano risorse, quelle usate dal Ssn per l’acquisto di vaccini che poi, rimasti inutilizzati, devono essere distrutti. Costi ampiamente contenibili se si affidasse la distribuzione di tali farmaci alle farmacie del territorio, che potrebbero anche fare da veicolo a campagne educative e informative “anti-vaccinisti”. «In farmacia si cura tutto, anche i pregiudizi e la disinformazione». Lo ha ricordato Michele Di Iorio, componente del consiglio di presidenza di Federfarma e presidente dell’associazione titolari di Napoli, nel suo intervento alla conferenza stampa organizzata ieri all’Istituto superiore di sanità per presentare l’instant book “Domande e risposte sui vaccini”, realizzato dalla Simg (Società italiana di medicina generale) in collaborazione con Cittadinanzattiva e con il patrocinio di Federfarma, Fofi e Ordine dei medici.
«Con la loro capillarità» ha ricordato invece Di Iorio «le farmacie possono assicurare un contributo decisivo al successo delle campagne vaccinali». «Non possiamo più permetterci ulteriori riduzioni di coperture di vaccinali» ha ripreso Cricelli «sono presidi sanitari salvavita, devono essere considerati a tutti gli effetti uno strumento di prevenzione primaria di malattie potenzialmente mortali». L’inverno che è appena terminato ha registrato un boom di decessi tra gli anziani: il 15% in più rispetto alle attese. Sono circa tremila casi, da mettere quasi certamente in relazione – dicono i medici – con l’epidemia influenzale, che quest’anno ha colpito gli over 65 più che in passato.
(AS – Federfarma – 31/03/2017)
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