USB Veneto evidenzia l’importanza di estendere la campagna vaccinale in maniera prioritaria alla categoria degli Informatori Medico Scientifici in quanto a tutti gli effetti operatori in ambito sanitario.
Il 2 dicembre 2020 sono state presentate le linee guida nazionali da seguire per la vaccinazione COVID-19, elaborate da Ministero della Salute e concordate con: il Commissario Straordinario per l’Emergenza, l’ISS, L’Agenas ed AIFA.
Inoltre già alcune Regioni hanno provveduto ad emanare le proprie direttive, purtroppo alcune di esse non hanno incluso la categoria degli Informatori Scientifici in fascia prioritaria nonostante questi professionisti svolgono la loro attività a stretto contatto con il personale sanitario all’interno di strutture ospedaliere, cliniche, poliambulatori specialistici e ambulatori di medicina territoriale.
Ad oggi ci risultano disparità di comportamento fra le varie Regioni nei criteri di inserimento nelle fasce prioritarie rogionali, di seguito riportiamo l’ultimo aggiornamento nazionale:
Basilicata
Calabria
Campania: ASL Napoli 3, ASL Napoli 2, Avellino, Salerno, Benevento Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Lombardia
Piemonte Puglia Sicilia
In qualità di organizzazione sindacale abbiamo accolto le problematiche riportate da diversi professionisti afferenti a questa figura lavorativa che affliggono questa categoria, la cui importanza è tale da essere regolamentata da apposito d.lgs. 219/06, finora trattata marginalmente da altre organizzazioni sindacali alle quali si sono rivolti allo scopo di vedere riconosciuta la dignità che ad essi compete legata all’alto profilo dei contenuti intrinseci allo svolgimento etico della loro professione.
Abbiamo discusso approfonditamente con le lavoratrici e i lavoratori, il loro comparto di riferimento e regolamentato dal CCNL dei chimici, in particolare hanno evidenziato una tendenza costante e continuata nei rinnovi contrattuali dove lentamente si osserva un tentativo di trasformazione delle mansioni di riferimento, tale strisciante operazione tenta di celare maldestramente lo scivolamento delle stesse verso la più vantaggiosa forma richiesta dal datore di lavoro che li accomunerebbe alla più redditizia attività commerciale.
Quanto riferito mostra la necessità di intervenire anche e soprattutto a garanzia di una etica erogazione di servizi dedicati a tutela della salute di tutti, per questo motivo la scrivente organizzazione sindacale ha deciso di raccogliere le loro istanze ed essere loro portavoce nelle sedi opportune per perorare l’evidente necessità di riconoscimento e tutela di questa importantissima figura professionale, anello di congiunzione dell’offerta di salute tra Industria, operatori ed erogatori di salute e cittadini..