Biden contro Big Pharma, cosa c’è dietro l’offensiva taglia-prezzi
Fortune Health – 30 agosto 2023 di Margherita Lopes
Iniziamo col dire che nell’elenco figurano medicinali contro diabete, tumori, malattie cardiovascolari e altre patologie comuni, assunti da milioni di americani, che costano all’assistenza sanitaria statale (e ai contribuenti) miliardi di dollari ogni anno.
I Centers for Medicare & Medicaid Services hanno selezionato i farmaci dando priorità a quelli che rappresentano la spesa più elevata, sono presenti sul mercato da anni e non devono ancora affrontare la concorrenza dei rivali. Fra i produttori ‘nel mirino’, finora figurano colossi del calibro di BMS, Pfizer, Boehringer Ingelheim, Eli Lilly, J&J, Merck (nota fuori da Usa e Canada come MSD), AstraZeneca, Novartis, Amgen, AbbVie e Novo Nordisk. Tutt’altro clima, rispetto a quello degli anni della pandemia.
Ma la guerra dei prezzi con Big Pharma non finisce qui: nei prossimi anni verranno selezionati altri medicinali, come si legge sul ‘New York Times’. Il piano stando alla Casa Bianca farà risparmiare lo Stato e i contribuenti, e secondo le stime parliamo di 160 miliardi di dollari quando sarà a regime.
“Per troppo tempo gli americani – ha sottolineato il presidente Joe Biden comunicando l’elenco dei primi prodotti nel mirino – hanno pagato per i farmaci soggetti a prescrizione più di qualsiasi altra grande economia. E mentre l’industria farmaceutica realizza profitti record, milioni di americani sono costretti a scegliere tra pagare i farmaci di cui hanno bisogno per vivere o pagare il cibo, l’affitto e altri beni di prima necessità. Quei giorni stanno finendo. Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie all’Inflation Reduction Act, una delle leggi più significative mai emanate e approvata con la leadership dei Democratici al Congresso. Abbiamo affrontato Big Pharma e interessi particolari, superando l’opposizione di tutti i repubblicani al Congresso, e il popolo americano ha vinto”.
“Una volta implementato il piano, i prezzi dei farmaci negoziati diminuiranno per circa 9 milioni di anziani, che attualmente pagano fino a 6.497 dollari all’anno di tasca propria. Inoltre l’ufficio budget del Congresso, che è apartitico, prevede che ciò farà risparmiare ai contribuenti 160 miliardi di dollari, riducendo l’importo pagato da Medicare per i farmaci attraverso la negoziazione e i rimborsi sull’inflazione”.
Si tratta di un momento delicato per il presidente Usa, alle prese con le polemiche legate alle vicende del figlio Hunter. Questo piano è una parte fondamentale “della Bidenomics: la mia visione economica per far crescere l’economia dal centro e dal basso verso l’alto, e non viceversa”, ha affermato Biden. Il presidente ha celebrato l’occasione con un discorso alla Casa Bianca, a dimostrazione della sua intenzione di fare proprio della riduzione dei costi sanitari un tema chiave della (difficile) campagna per la rielezione nel 2024.
Ma Biden ha tutta l’intenzione di andare avanti. “Sia chiaro: non arretrerò. Non c’è motivo per cui gli americani dovrebbero essere costretti a pagare più di qualsiasi altra nazione sviluppata per prescrizioni salvavita solo per riempire le tasche di Big Pharma. Per molti americani, il costo di un farmaco rappresenta la differenza tra la vita e la morte, la dignità e la dipendenza, la speranza e la paura”.
Quanti ai tempi, le negoziazioni per il primo gruppo di farmaci cominceranno quest’anno, ma i nuovi prezzi entreranno in vigore nel 2026. Si prevede che il programma di negoziazione farà risparmiare al governo Usa qualcosa come 98,5 miliardi di dollari in un decennio.
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