UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA CONTRO GLI SPRECHI E GLI ERRORI IN SANITA’

Sono circa 16 mila l’anno gli esposti dei malati per danni derivati da presunti errori medici ed incalcolabile l’ammontare degli sprechi causati dalla cattiva gestione della spesa sanitaria pubblica. Questi gli argomenti che hanno motivato l’istituzione di una commissione di inchiesta alla Camera dei Deputati. La commissione sarà composta da 21 membri e la nomina del presidente spetta al presidente della Camera. Avra’ compiti simili, ma un po’ piu’ ampi, a quella di inchiesta sul Servizio sanitario nazionale del Senato presieduta dal senatore Ignazio Marino. "Questa commissione – ha spiegato l’onorevole Domenico Di Virgilio, membro della commissione Affari sociali – durera’ fino a fine legislatura e riferira’ al Parlamento ogni volta che ci sara’ la necessita’ di un intervento urgente". La commissione avrà il potere di entrare nel merito dell’attività svolta dalle Regioni, di intervenire direttamente sulla lotta agli sprechi e gli sarà conferita la possibilità di interventi immediati. Previste ispezioni e audizioni, con la collaborazione di esperti. Cio’ che verra’ acquisito verra’ inviato, se ritenuto utile, alle autorita’ giudiziarie. Le due commissioni della Camera e del Senato si divideranno i compiti per evitare sovrapposizioni. Il varo della Commissione d’inchiesta trova consenso al Congresso della Fiog, Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia, in quanto i ginecologi rappresentano una delle categorie piu’ a rischio di contenzioso. "Finalmente si e’ deciso di intervenire – afferma Massimo Moscarini, co-presidente del I Congresso FIOG e Ordinario di Ostetricia e Ginecologia alla Sapienza Universita’ di Roma – su due problemi della Sanita’ che colpiscono sia i cittadini che i medici, in particolare i ginecologi. L’auspicio e’ che non aumenti la medicina difensivistica, ma che dia certezze a tutte le figure che operano nella Sanita”. "Siamo soddisfatti del varo della Commissione di inchiesta sugli errori medici – ha detto Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva – ma ci chiediamo come questo possa essere conciliato con un progetto di legge sulla depenalizzazione dei reati medici". Il governo ha infatti annunciato da tempo la presentazione di un ddl per distinguere le responsabilita’ penali da quelle civili del medico. La sanita’ italiana spende cinquecento milioni di euro per assicurarsi contro le cause per richieste di danni. Il settore in testa e’ quello dell’ortopedia con il 18,7% delle denunce. Gli esposti, secondo stime diffuse dalla federazione degli Ordini dei medici, sarebbero oltre 16 mila l’anno, mentre il Tribunale dei Diritti del Malato rivela che nel 2007 ha ricevuto 24.300 segnalazioni di errori medici o altri disservizi sanitari. L’Ania, che raggruppa il 91% delle compagnie, denuncia che in 10 anni il totale dei risarcimenti e’ raddoppiato, passando da 17 mila denuncie coperte da 35 milioni di euro di premi nel 1995 a 28.500 vertenze per 381 milioni di premi nel 2005. La conseguenza di cio’ sono forti rincari assicurativi. Tra i settori piu’ a rischio l’ortopedia (18.7% delle denuncie), oncologia (12.1%), chirurgia generale (9.5%), ginecologia e ostetricia (6.9%). I rimborsi piu’ costosi riguardano invece i parti con invalidita’ (da 2 a 4.5 milioni di euro), la mancata diagnosi di tumori mortali (1 milione) e gravi danni ortopedici (400 mila euro). 

Fonte:"Sanita’News"

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