Un gruppo di ricercatori italiani guidati da Giorgio Inghirami e Roberto Chiarle, ambedue in forze al laboratorio del Cerms (Center for Experimental Research and Medical Studies) presso l’ospedale Le Molinette di Torino, ha scoperto un vaccino in grado di interferire con l’azione di Alk, un oncogene coinvolto nella trasformazione delle cellule nel linfoma anaplastico. Lo studio è stato pubblicato su Nature Medicine. Il vaccino antiDna è stato testato per ora su topi geneticamente modificati per sviluppare il linfoma. «Un vaccino oncologico ideale agisce su antigeni specifici necessari alla sopravvivenza del tumore – spiega Giorgio Inghirami -. Nel caso del linfoma, è la vaccinazione con immunoglobuline idiotipiche specifiche del soggetto che ha mostrato i risultati più promettenti». Nello studio è stato prodotto una vaccino antiDna con plasmidi che codificano per porzioni del dominio citoplasmatico della chinasi del linfoma anaplastico (Alk), precedentemente traslocata in diverse proteine di fusione necessarie per la crescita del linfoma anaplastico a grandi cellule. In sostanza nel vaccino è contenuto un antigene in grado di agire contro uno degli elementi caratterizzanti le cellule maligne di questo cancro del sangue. I topi vaccinati non sviluppano il tumore e l’effetto protettivo sembra perdurare per tutta la vita del roditore. Ed è mediato dalla produzione di un interferone gamma specifico per Alk, nonché da citotossicità mediata dalle cellule T Cd8. Lo studio è andato avanti, nel tentativo di dimostrare un effetto curativo della vaccinazione. In topi già malati, il vaccino è stato inoculato prima di una normale chemioterapia, con il risultato di eliminare la malattia nella maggioranza dei casi. «Ciò dimostra che Alk rappresenta un antigene tumorale ideale per una strategia vaccinale – continua Inghirami -. E dal momento che Alk è mutato anche in altri tumori umani, come quello polmonare, la scoperta assume un’importanza particolare». Il linfoma anaplastico è un tumore raro: in tutta l’Europa si contano circa 2.500 casi, e altrettanti negli Usa. Per questo la fase di sviluppo sull’uomo verrà portata avanti di concerto dal Cerms di Torino con l’Md Anderson Cancer Center dell’Università del Texas. Al termine del trial clinico sarà disponibile il primo vaccino oncologico per tutti i tumori con mutazioni di Alk.
Il Sole 24 Ore Sanita’ del 16/09/2008 N. 36 – 16-22 SETTEMBRE 2008 p. 16
af