In Italia la contrazione della spesa farmaceutica è costante dal 2008 e nel 2012, pari al 14% in termini reali. Contenimento dei tetti di spesa, riduzione dei margini per grossisti e farmacie e il taglio dei prezzi dei farmaci generici.
Siamo un po’ più grassi che nel 2004, ma fumiamo meno che nel 2000, e beviamo meno alcol. Le nuove statistiche Ocse sulla salute
di Flavia Foradini – 01 luglio 2014 – Il Sole24ORE
In quasi due terzi dei Paesi Ocse, dal 2009 al 2012 si è registrato un calo nella spesa per l’acquisto di farmaci. Gli estensori del rapporto indicano come cause i tagli ai costi, spesso in seguito a trattative con le industrie farmaceutiche, e una crescita consistente del mercato dei farmaci generici, grazie anche ad estese campagne di informazione. In Italia la contrazione della spesa farmaceutica è costante dal 2008 e nel 2012, pari al 14% in termini reali. La riduzione di spesa è probabilmente dovuta, in parte, ipotizzano dall’Ocse, al contenimento dei tetti di spesa a livello regionale e ha contribuito alla diminuzione della spesa sanitaria nazionale. Altre possibili cause sono la riduzione dei margini per grossisti e farmacie e il taglio dei prezzi dei farmaci generici sulla base di un sistema di prezzi di riferimento. L’aumento medio di questo segmento è stato in Italia dal 6% del 2008 al 9% nel 2012, ma il valore permane molto al di sotto della media Ocse del 20%. Un’impennata nell’acquisto dei farmaci generici negli ultimi anni è stata registrata in Spagna (+ 100%), Francia (+ 60%), Danimarca (+ 44%).
Tutti i dati su: http://24o.it/links/?uri=http://stats.oecd.org/index.aspx?DataSetCode=HEALTH_STAT&from=Rapporto+Ocse+sulla+salute%2FSpesa+per+farmaci
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