L’accesso è possibile solo per coloro che si sono sottoposti a tampone, con esito negativo, nelle ultime 48 ore. Di ciò si fa garante il Direttore/Responsabile dell’Unità Operativa o sua delegata interessata.
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N.d.R.:
Chi prende provvedimenti di questo genere dovrebbe considerare che gli informatori non si recano solamente in un ospedale e un tampone molecolare effettuato entro le 48 ore precedenti l’ingresso, se esteso a tutti gli ospedali, significherebbe per un ISF fare un tampone ogni 48 ore!
È possibile una cosa del genere? Come minimo provvedimenti del genere dovrebbero contemplare la messa a disposizione degli ISF della zona la possibilità di fare gratuitamente presso la struttura di chi emette tali regolamenti il tampone molecolare ogni 48 ore.
È una discriminazione lavorativa non supportata da alcun dato scientifico e con forti violazioni della privacy.
Ma non sarebbe molto più semplice prendere contatto con gli informatori e condividere regole accettabili da entrambe le parti?
E poi questi provvedimenti vengono divulgati a tutti, tranne ai diretti interessati. Ma con chi credono di avere a che fare? Ci sono persone che fanno anche centinaia di chilometri per recarsi in un ospedale dove da un giorno all’altro gli viene vietato l’accesso perché qualcuno ha cambiato le regole senza comunicarle agli interessati. Da un medico ci si aspetta un minimo di rispetto per le persone, per i pazienti, per i cittadini o per i lavoratori che siano. Non è uno sminuire la loro autorità, è per aumentare la loro autorevolezza, che è un’altra cosa.