l direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha espresso forte preoccupazione per le segnalazioni di attacchi alle strutture sanitarie e agli operatori sanitari in Ucraina: “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni non confermate di attacchi a ospedali e infrastrutture sanitarie, oltre alla segnalazione confermata di un incidente la scorsa settimana, in cui un ospedale è stato bombardato: sono rimaste uccise quattro persone e dieci sono state ferite, tra cui sei operatori sanitari”.
Altra fonte di preoccupazione è rappresentata dalla bassa percentuale di vaccinati in Ucraina: “è probabile che i movimenti di massa della popolazione contribuiscano ulteriormente alla trasmissione del COVID-19, aumentando potenzialmente la pressione sui sistemi sanitari nei paesi vicini”, spiega il generale dell’OMS. Il rischio è altrettanto alto per chi resta nel Paese: “la bassa percentuale di tamponi effettuati indica che è probabile che ci sia un significativo numero di casi positivi non tracciati. A ciò si aggiungono una scarsa copertura vaccinale e la carenza critica di ossigeno”.
L’OMS, intanto, è al lavoro per assicurare la fornitura di attrezzature mediche essenziali.
Anche la rete delle farmacie italiane, tramite Federfarma, ha prontamente risposto alle iniziative di solidarietà del PGEU attivando una raccolta fondi per donare farmaci e dispositivi medici secondo le necessità indicate dal ministero della Salute ucraino. Da Napoli è partito il primo carico di medicinali con oltre 65mila di euro in aiuti umanitari.
La raccolta è promossa nell’ambito del progetto “Un farmaco per tutti”, supportato da Federfarma Napoli. Sono stati inviati latte in polvere, acqua ossigenata, soluzione fisiologica, bombole di ossigeno, omogeneizzati, farmaci antinfiammatori, antibiotici, antidolorifici e sacche per stomie. Anche Federfarma Messina si prepara ad inviare farmaci in Ucraina. Lo stesso accade in Puglia, in Emilia-Romagna, in Piemonte. Le farmacie di tutta Italia si stanno mobilitando per dare un aiuto concreto al popolo ucraino.
fonte Federfarm – 5 marzo 2022
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Ucraina: le aziende di Egualia in Italia e in Europa mobilitate per l’invio di medicinali e forniture mediche
Le donazioni basate sulla lista diramata dall’Ambasciata Ucraina a Bruxelles, saranno convogliate presso la Protezione Civile attraverso Banco Farmaceutico
Comunicato Egualia
EGUALIA in rappresentanza dell’industria dei farmaci equivalenti, biosimilari e value added è solidale con il popolo ucraino. Riconoscendoci profondamente nei dettami della Costituzione Italiana, condanniamo qualsiasi atto di guerra e di aggressione ed esprimiamo il nostro dolore per la sofferenza della popolazione esposta al conflitto in corso. La nostra industria lavora per un mondo in cui tutti abbiano il diritto e la possibilità di accedere alla migliore terapia disponibili e per questo siamo per la pace.
EGUALIA sostiene le azioni di supporto umanitario portate avanti in queste ore dalle imprese e la nostra associazione europea Medicines for Europe. La priorità è garantire che i medicinali raggiungano i pazienti che ne hanno bisogno in Ucraina, nei vicini Stati membri dell’UE, in Russia e in altri Paesi in cui l’accesso ai medicinali potrebbe subire delle restrizioni. È essenziale garantire un flusso sicuro di medicinali a chi ne ha bisogno.
I nostri associati in Italia ed in Europa operano in stretto contatto con le autorità comunitarie e le ONG sul campo per donare medicinali e forniture mediche, nonostante le difficili circostanze. Per questo EGUALIA si è unita allo sforzo umanitario in atto in queste ore: attraverso la piattaforma del Banco Farmaceutico le donazioni di farmaci da parte delle nostre aziende, secondo la lista diramata dall’Ambasciata Ucraina a Bruxelles, saranno convogliate presso la Protezione Civile.
Questa crisi avrà un enorme impatto sui pazienti che necessitano di cure urgenti, ma anche su quelli con malattie a lungo termine, che richiedono una gestione con farmaci essenziali. L’accesso a medicinali generici e biosimilari salvavita sarà essenziale nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Per questo la nostra industria si è mobilitata a livello europeo e si è impegnata a svolgere il proprio ruolo e a fornire l’accesso ai medicinali essenziali e di emergenza.
Stiamo valutando l’impatto di ogni possibile interruzione della catena di fornitura dovuta alla situazione attuale, nel rispetto di tutte le regole o sanzioni attuate dalle autorità competenti.
Per offrire un ulteriore supporto concreto alle popolazioni in Ucraina e quelle rifugiate nei vicini Stati membri dell’UE, EGUALIA unitamente a Medicines for Europe e alle associazioni nazionali gemelle in tutta Europa ha lanciato una raccolta fondi destinata ad una delle principali fondazioni umanitarie attive in Ucraina, anche grazie al costante contatto con le imprese della nostra industria che operano nel Paese.
Come operatori della comunità sanitaria italiana ed europea, lavoreremo insieme per affrontare i bisogni sanitari di tutte le persone colpite da questa guerra, in Ucraina e nei paesi vicini, come parte del più ampio sforzo umanitario in atto.
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Dichiarazione del Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi
“Esprimo, insieme alle imprese del farmaco in Italia, forte preoccupazione per l’intensificarsi del conflitto armato in Ucraina. Con Efpia (Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche) confermiamo la volontà di garantire che i pazienti delle nazioni coinvolte nella crisi continuino ad avere accesso ai farmaci di cui hanno bisogno.
Il nostro Paese ha esportato in media nel 2020-2021 oltre 310 milioni di euro all’anno di prodotti farmaceutici verso Russia e Ucraina, che sono importanti anche per l’export di tutta la filiera.
Condividiamo e sosteniamo quindi l’appello di Efpia alle parti coinvolte di escludere dall’ambito delle sanzioni l’intera filiera del farmaco, dai medicinali ai principi attivi farmaceutici, da qualsiasi altro bene intermedio per la produzione di diagnostici, trattamenti e vaccini, ai macchinari e al packaging.
Assicuriamo l’impegno a lavorare per limitare l’impatto del conflitto sulla fornitura di medicinali e sulle sperimentazioni cliniche necessarie ai pazienti delle zone interessate dalla grave situazione.”