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UAP (Unione Ambulatori Poliambulatori) contro farmacie: “Tutele o ci sentiremo liberi di vendere medicine”

No alle farmacie dei servizi con autorizzazioni comunali che prevedono esclusivamente l’attività al commercio, prive di ogni requisito normativo per poter erogare servizi medici e ambulatoriali

Una vera Medicina Territoriale di prossimità va garantita con procedure e norme previste dalle vigenti Leggi, in modo da poter garantire un Servizio Sanitario Nazionale affidabile, con la qualità e l’appropriatezza erogativa in ottemperanza al D.Lgs. 502, oltre a rispettare gli oltre 420 requisiti tecnologici, strutturali e di qualità richiesti dalle Regioni.

No alle farmacie dei servizi con autorizzazioni comunali che prevedono esclusivamente l’attività al commercio, prive di ogni requisito normativo per poter erogare servizi medici e ambulatoriali

Il 27 settembre ci sarà una grande manifestazione a Roma per affermare che non è possibile dire che le farmacie sono già presidi sanitari e non hanno bisogno di requisiti per fare gli esami e le visite. Non è una lotta alle farmacie, ma gli ospedali privati accreditati devono rispettare 420 requisiti e non vedo perché una farmacia non debba rispettarli. In più, serve un medico che deve legittimare l’operato e non c’è oggi in farmacia. Uap rappresenta 95mila strutture sanitarie private accreditate con 350mila dipendenti”. Così Mariastella Giorlandino, presidente dell’Uap

(Fonte UAP)

Uap: “Farmacie rispettino requisiti, altrimenti noi vendiamo farmaci”

Anche le farmacie devono rispettare i requisiti richiesti all’ospedalità privata per l’effettuazione di esami e prestazioni: l’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata non ci sta e convoca una manifestazione a Roma per il 27 settembre

Agenzia DIRE – Pubblicato:27-06-2024 – Autore: Carlotta Di Santo

“La nostra non è una lotta alle farmacie, ma è una lotta per la tutela della legalità”. Così la presidente dell’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (U.A.P.), la dottoressa Mariastella Giorlandino, nel corso della conferenza stampa organizzata oggi alla Camera dalla UAP (che rappresenta 95mila strutture sanitarie private accreditate presenti su tutto il territorio nazionale) per dire ‘no’ alle recenti proposte di modifica normativa che vorrebbe estendere alle farmacie la possibilità di esercitare attività sanitarie, senza il rispetto dei 420 requisiti richiesti invece alle strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate.

“Se le strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate devono rispettare i requisiti- ha proseguito Giorlandino- non vedo perché le farmacie non debbano aprire un poliambulatorio accreditato regionale e adeguarsi ai requisiti. Le farmacie possono fare tutto quello che vogliono, ma devono attivare una autorizzazione regionale, adeguandosi ai 420 requisiti, altrimenti noi iniziamo a vendere i farmaci o le creme”.

I requisiti richiesti alle strutture sanitarie private autorizzate e private convenzionate, ha quindi ricordato la presidente della UAP, gravano “sulle nostre spalle almeno il 20-30%, perché ogni sei mesi abbiamo dei controlli serratissimi“. All’interno delle farmacie, intanto, non ci sono medici specialisti “capaci di eseguire gli esami e rilasciare i relativi referti. Il farmacista non ha le competenze tecniche per eseguire o poi leggere un elettrocardiogramma- ha sottolineato ancora Giorlandino- né tantomeno qualsiasi ulteriore attività diagnostica. Ci si chiede a cosa serva consentire alle farmacie, non a norme e non autorizzate, di effettuare esami a costi maggiori di quelli che rimborsa il Servizio sanitario nazionale, che per di più poi devono essere interpretate dai medici di base o dalle strutture sanitarie convenzionate”.

A chi giova allora, si è chiesta la presidente UAP, questo “farraginoso e inutile giro, dove peraltro nessuno si assume la responsabilità civile e penale di un eventuale errore diagnostico? Da dove arrivano poi i fondi elargiti alle farmacie? Le farmacie non rientrano nel Cup nazionale, né tantomeno sono abilitate alla registrazione dei dati sui portali nazionali, mentre le strutture autorizzate private e convenzionate private, che esercitano una vera medicina del territorio, si dovevano tagliare dell’80% i rimborsi per mancanza del fabbisogno. Tutto ciò rischia di essere una mera speculazione economica a danno dei costi e della salute degli italiani“. L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, ha fatto sapere infine Giorlandino, ha indetto per il prossimo 27 settembre a Roma, presso il Teatro Brancaccio, un evento-manifestazione “per denunciare le grandi incongruità che stanno accadendo”.

(Fonte UAP)

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Redazione Fedaisf

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