L’ospedale del futuro sarà a misura d’uomo
“La struttura ideale ha dimensioni medie, è più gestibile e vicina al paziente”
L’ospedale italiano del futuro sarà ‘a misura d’uomo’. Né troppo grande né troppo piccolo, ma con “dimensioni medie per renderlo più umano e per poterlo controllare meglio dal punto di vista dell’efficienza e degli sprechi”. Questa la ‘fotografia’ della struttura sanitaria ideale secondo il ministro della Salute, Livia Turco, intervenuta questa mattina alla trasmissione ‘Articolo 32’ di Gr Parlamento.
“La struttura ideale ha dimensioni medie, è più gestibile e vicina al paziente”
L’ospedale italiano del futuro sarà ‘a misura d’uomo’. Né troppo grande né troppo piccolo, ma con “dimensioni medie per renderlo più umano e per poterlo controllare meglio dal punto di vista dell’efficienza e degli sprechi”. Questa la ‘fotografia’ della struttura sanitaria ideale secondo il ministro della Salute, Livia Turco, intervenuta questa mattina alla trasmissione ‘Articolo 32’ di Gr Parlamento.
Secondo il ministro, quindi, in Italia “il modello di ospedale va ripensato”. Sicuramente, ricorda il responsabile della sanità italiana, “è necessario mettere mano agli ospedali anche dal punto di vista alberghiero. Serve innanzitutto una rete ospedaliera più moderna, perché molti ospedali sono antichi – sottolinea – e occorre un processo di ammodernamento che abbiamo già avviato destinando, non a caso, un capitolo di spesa (ex articolo 20) proprio a questo scopo”.
Ma l’ospedale ‘di casa nostra’ va anche ridisegnato. “Per prima cosa – ritiene Turco – è necessario diffondere le funzioni di emergenza e urgenza sul territorio, in modo da rendere questi servizi più vicini e accessibili ai cittadini. Secondo, bisogna costruire l’alta specialità e fare in modo che sia in rete. Terzo, le dimensioni medie in cui credo molto”.
Infine, altro ‘sogno nel cassetto’ è “l’ospedale a casa”. La sanità italiana deve avere infatti due pilastri integrati fra di lor ospedale e territorio, mentre per adesso ce n’é solo uno e cioè l’ospedale. Insomma, “io penso che la sanità italiana vada migliorata – conclude il ministro – La carenza più acuta è soprattutto nel Mezzogiorno. Ma non vorrei mettere ‘la croce’ sul Sud, perché ci sono anche dei punti di eccellenza e credo si debba evitare lo stereotipo della malasanità. E’ giusto andare a individuare ciò che non funziona per migliorarlo davvero, ma bisogna parlare anche della buona sanità altrimenti poi i cittadini si scoraggiano”.
Da Doctornews 05-09-06