Ha sempre sostenuto di essersi ammalata di tumore per l’utilizzo del talco Johnson & Johnson per neonati. Una Corte d’Appello americana, però, non le ha riconosciuto un maxi risarcimento. Siamo negli Usa. Una donna era certa che il suo tumore alle ovaie fosse dovuto alla celebre polvere bianca della Johnson & Johnson ed aveva chiesto un risarcimento: 417 milioni di dollari. I giudici statunitensi, a sorpresa, hanno gelato il legale della signora. In sostanza la Corte ha rigettato la richiesta di risarcimento per una formalità: i giurati, in primo grado, avrebbero commesso tanti sbagli. In primo grado, i magistrati avevano dato ragione alla signora, riconoscendola il cospicuo risarcimento. In Appello, però, è arrivata la doccia gelata. Secondo i giudici di secondo grado, non vi sarebbero prove della ‘malizia’ di Johnson & Johnson, quindi sarebbe eccessiva la somma richiesta. L’avvocato della paziente Eva Echeverria (tra l’altro morta per il brutto male) ha promesso che impugnerà la decisione di giudici d’Appello. ‘Continueremo a batterci in nome di tutte le donne che hanno subito danni da questo pericoloso prodotto’, ha spiegato il difensore della Echeverria.
Talco usato per decenni
L’avvocato della paziente, ormai deceduta, sostiene che Johnson & Johnson fosse al corrente da una trentina di anni della natura oncogena del suo prodotto, senza mai informare i clienti.
Secondo il giudice Maren Nelson, della Corte superiore della Contea di Los Angeles, in primo grado i giudici avevano commesso degli errori, non essendovi prove sufficienti dell’intenzione disonesta di Johnson & Johnson. Il risarcimento richiesto, quindi sarebbe eccessivo. Eppure una signora che ha usato per diversi decenni, ogni giorno, il talco della società americana è deceduta per un brutto tumore, un cancro alle ovaie.
La soddisfazione di Johnson & Johnson
Carol Goodrich, portavoce della Johnson & Johnson, si è detta felice per la decisione presa dai giudici d’Appello americani: ‘Il cancro alle ovaie è una malattia devastante ma non è certamente causato dalle sostanze usate per decenni per produrre il Baby Powder Johnson’.
Oltre alla Echeverria, molte persone hanno adito le vie legali contro la multinazionale americana e spesso quest’ultima è finita con le spalle al muro, dovendo sborsare molto denaro ai pazienti oncologici o ai loro familiari. Martedì scorso, ad esempio, una Corte del Missouri ha riconosciuto un risarcimento di 72 milioni di dollari ai parenti di una donna morta di tumore che, per molto tempo, aveva usato prodotti Johnson & Johnson.
Mark Robinson, avvocato di Eva Echeverria, aveva detto qualche mese fa: ‘La signora Echeverria sta morendo a causa di un tumore alle ovaie. Mi ha detto che voleva solo aiutare le altre donne malate di cancro alle ovaie che hanno usato i prodotti Johnson & Johnson per 20 o 30 anni. La signora non cerca simpatie, vuole solo lanciare un messaggio per aiutare le altre donne’.
ZZ7 – 22 ottobre 2017 – By
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