L’accusa, il viceprocuratore generale Paolo Evangelista, contesta l’«inappropriatezza» delle prescrizioni e l’uso scorretto del ricettario rosso, quello con cui i medici di base prescrivono farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale. La difesa, l’avvocato Gennaro Messuti, replica: «C’è una corresponsabilità dell’Asl di Bergamo che non è mai intervenuta contro chi considerava un iperprescrittore. Il medico ha agito secondo scienza e coscienza: non c’è colpa grave, al massimo una colpa lieve o meglio, un eccesso di zelo».
Alla procura regionale della Corte dei conti di Milano va in scena la prima udienza dell’unico procedimento arrivato in dibattimento in cui un medico di base, Pietro Poidomani, è accusato di aver prescritto troppe ricette causando allo Stato un danno di circa 93mila euro, sceso a 66.225 dopo le prime controdeduzioni.
Entra così in aula l’indagine della Guardia di finanza partita nel 2006 sui medici lombardi accusati di prescrivere troppo e senza rispettare gli standard internazionali: i defined daily dose, le dosi giornaliere definite per ogni farmaco (si veda «Il Sole 24 Ore» del 6 gennaio). Secondo i dati delle Fiamme gialle, aggiornati al 30 giugno scorso e diffusi ieri, i camici bianchi soggetti ad accertamento per ricette prescritte tra il 2002 e il 2004, sono 277: avrebbero prescritto, per più di due anni, oltre il doppio della media stabilita dalle Asl. Il danno alle casse dello Stato sarebbe di 12.379.600 euro.
Poidomani, 53enne medico di famiglia di Cividate al Piano, Comune di 5mila abitanti in provincia di Bergamo, è uno dei quattro camici bianchi (su 277) citati in giudizio ai quali è contestato un danno di 243mila euro. Ed è uno dei 57 a cui è stato notificato l’invito a fornire deduzioni (l’equivalente dell’avviso di garanzia nel procedimento davanti alla Corte dei conti). Altri otto medici hanno scelto la strada del risarcimento: non hanno ammesso responsabilità ma hanno deciso di pagare, permettendo allo Stato di recuperare 42.086,93 euro.
Dopo lo scandalo della clinica milanese Santa Rita, dove alcuni medici gonfiavano le cartelle cliniche per ottenere i rimborsi dal Ssn, la Guardia di finanza che lavora assieme a Regione, Asl e Corte dei conti dà nuovi numeri sul controllo della spesa farmaceutica in Lombardia: nel 2007 sarebbe diminuita dell’1,03% rispetto al 2006, e nel primo trimestre di quest’anno sarebbe calata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.
La sentenza sul dottor Poidomani, accusato di aver prescritto antiinfiammatori del gruppo Coxib senza che ce ne fosse bisogno, arriverà non prima dell’autunno, anche perché la difesa ha chiesto una consulenza tecnica d’ufficio che allungherà i tempi.
angela.manganaro@ilsole24ore.com Il Sole 24 Ore del 10/07/2008 NORME E TRIBUTI p. 24
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