Regolamento anche per la promozione di questi strumenti (da parte dei cosiddetti informatori) all’interno delle strutture ospedaliere.L’azienda sanitaria applica il nuovo regolamento anti corruzione all’interno del sistema provinciale. Vietato fornire informazioni ai rappresentanti, che vanno ricevuti in orari diversi da quelli di visita.
TRENTO. Siringhe, garze, cerotti, bende, strumenti per la misurazione della pressione e via dicendo: ora l’azienda provinciale per i servizi sanitari ha predisposto un regolamento anche per la promozione di questi strumenti (da parte dei cosiddetti informatori) all’interno delle strutture ospedaliere. Un regolamento che è giunto, dopo che già erano state dettate regole precise per i farmaci, in osservanza alle strettissime norme anti corruzione, che riguardano tutte le amministrazioni pubbliche.
Insomma se un medico, un infermiere o il responsabile di un reparto riceve apparecchi di qualsiasi tipo (nell’elenco ci sono termometri, apparecchiature per aerosol, strumenti per il prelievo del sangue e per l’esecuzione di vari test sanitari) dovrà indicare qual è la ditta fornitrice e conservare il materiale con la dicitura “campione gratuito”.
Nella delibera dell’azienda sanitaria si legge che per i dispositivi medici valevano le stesse regole per i farmaci (in vigore in realtà ormai da alcuni anni) ma non c’erano indicazioni precise in materia, come sarebbe previsto in realtà all’interno del piano aziendale anti corruzione. E ora ecco quindi le regole, anche perché – come si legge sempre nella delibera della direzione generale – per quanto riguarda i dispositivi medici l’attività di informazione all’interno delle strutture sanitarie ha “natura prevalentemente commerciale e non viene svolta direttamente dai produttori, ma dalle aziende distributrici”. Insomma non si tratta di “informazione scientifica” – sostiene l’azienda – e servono regole aziendali per garantire che le attività di rappresentanza di questi prodotti non interferiscano con le attività istituzionali, prevenendo anche possibili situazione di corruzione.
Quindi via libera solamente negli orari e negli spazi previsti (saranno i direttori delle strutture sanitarie a decidere quando e dove) e senza che questo interferisca con il servizio ai pazienti. Vale inoltre la regola che i dipendenti dell’azienda sanitaria non dovranno fornire ai loro interlocutori informazioni sulle casistiche dei pazienti, sui consumi di prodotti interni all’azienda, sulle gare in corso e sui costi dei dispositivi medici, con la possibilità di creare una situazione di vantaggio per un soggetto esterno all’azienda. Inoltre i campioni gratuiti – come detto – dovranno essere registrati.
Infine è stabilito il divieto agli operatori sanitari di accettare regali, anche sotto forma di sconti o vantaggi pecuniari, salvo che siano di valore tracurabile e siano comunque inerenti all’attività professionale. Come già stabilito nelle norme deontologiche dei dipendenti la soglia del valore trascurabile è stata fissata in cento euro.
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