“Come Mylan lavoriamo molto da vicino ai medici del territorio, attraverso l’informazione scientifica nell’ottica anche di correzione di quelle fake news che girano su molti social e che disorientano anche gli stessi medici. Quando si tratta di farmaci bisogna anche essere autorizzati a parlarne non solo delle loro qualità ma anche dei loro effetti collaterali. Attraverso gli informatori scientifici del farmaco siamo titolati a farlo e vorremmo continuare a esercitare questa nostra attività. Come Mylan il nostro impegno è che l’informazione a medici e farmacisti avvenga in totale sicurezza attraverso la presenza fisica dei nostri collaboratori in studi e farmacie. Vogliamo continuare però a garantire anche nel futuro l’uso di strumenti digitali attraverso: videocall, mail e il telefono”.
La farmaceutica ai tempi del Covid. Torriglia (Mylan): con Farmindustria e Assogenerici protocollo sicurezza
Anche le attività dei grandi gruppi farmaceutici hanno subito delle modifiche a causa dell’emergenza coronavirus. A spiegarlo all’agenzia Dire è Fabio Torriglia, amministratore delegato di Mylan Italia, una delle piu’ grandi aziende mondiali di farmaci equivalenti e di specialita’ che produce e distribuisce oltre 1.400 prodotti per farmacie, grossisti, governi e clienti istituzionali.
Anche le attività dei grandi gruppi farmaceutici hanno subito delle modifiche a causa dell’emergenza coronavirus. A spiegarlo all’agenzia Dire è Fabio Torriglia, amministratore delegato di Mylan Italia, una delle piu’ grandi
Mylan e’ stata al fianco e continua a supportare gli ospedali italiani e la comunità sul territorio durante l’emergenza. Quali iniziative avete intrapreso?
“Abbiamo garantito il rifornimento continuo di tutti i nostri medicinali soprattutto nei territori piu’ colpiti. Abbiamo lavorato con la task force istituita da Aifa, Assogenerici e Farmindustria per permettere di affrontare la prima fase della pandemia e questo ha consentito, a coloro che sono impegnati in prima linea, le forniture di medicinali. Inoltre abbiamo donato le mascherine e i guanti a medici e farmacisti facendo in modo che le ricevessero direttamente nelle loro sedi di lavoro.
In piu’ abbiamo messo a disposizione, anche con il supporto della Fondazione Rava, due nostri prodotti che permettono il lavaggio e la disinfezione delle mani e del corpo da utilizzare soprattutto nelle zone di frontiera e cioe’ negli ospedali. Inoltre abbiamo organizzato con i nostri dipendenti una raccolta fondi donando parte del nostro salario e in piu’ Mylan Italia ha donato 100mila euro alla Protezione Civile.
Alle sedi Caritas presenti vicino ai nostri stabilimenti di Milano e Confienza abbiamo offerto i nostri doni pasquali e una donazione monetaria, di cibo e altri beni di prima necessita’ da destinare ai senza tetto in questa difficile fase di emergenza. Queste sono state le iniziative attivate verso l’esterno mentre quelle rivolte all’interno, altrettanto importanti, verso i nostri dipendenti sono state quelle di attivare da subito il lavoro da casa dal 23 di febbraio, salvo la fabbrica di Confienza che ha continuato ad esercitare ma rispettando tutte le misure di sicurezza che fanno parte del protocollo che e’ stato siglato tra le parti sociali e la nostra azienda”.
Medici di medicina generale e farmacisti, categorie alle quali avete donato dpi di diverso tipo, lavorano sul territorio ma sono stati lasciati soli a fronteggiare l’emergenza. Forse il territorio e l’assistenza domiciliare sono le aree critiche da potenziare nel futuro?
“Penso che sia necessario rafforzare il legame tra i medici del territorio e i farmacisti essendo loro in prima linea nell’affrontare la situazione di emergenza facendogli sentire la nostra vicinanza. Con la donazione di mascherine e la possibilita’ con i guanti ai farmacisti soprattutto abbiamo permesso di lavorare piu’ sicuri. Vogliamo essere vicini a queste categorie non solo nella fase di emergenza ma in ottica di lunga prospettiva. Questo perche’ il medico di famiglia e’ il primo interlocutore di ogni tipo di assistenza territoriale. Come Mylan lavoriamo molto da vicino, attraverso l’informazione scientifica nell’ottica anche di correzione di quelle fake news che girano su molti social e che disorientano anche il medico. Quando si tratta di farmaci bisogna anche essere autorizzati a parlarne non solo delle loro qualita’ ma anche dei loro effetti collaterali. Attraverso gli informatori scientifici del farmaco siamo titolati a farlo e vorremmo continuare a esercitare questa nostra attivita’”.
Questa crisi non e’ solo sanitaria ma anche economica. Vi siete incontrati con Farmindustria per discutere i prossimi passi da compiere? E come cambierà il rapporto tra l’azienda farmaceutica attraverso i suoi informatori e il Mmg?
“Insieme a Farmindustria e Assogenerici, che sono le due associazioni che rappresentano il 99% della categoria del farmaco e delle aziende farmaceutiche, ci siamo incontrati per mettere a sistema diverse azioni. La prima
E poi vogliamo continuare a garantire anche nel futuro l’uso di strumenti digitali attraverso: videocall, mail e il telefono. Il lockdown ha accelerato moltissimo le opportunita’ di comunicazioni e questa esperienza va mantenuta. Dal punto di vista industriale come Mylan, insieme a Farmindustria e Assogenerici vogliamo stilare un protocollo che sara’ omogeneo sul territorio nazionale. Per questo stiamo lavorando con le autorita’ e con le associazioni scientifiche dei medici per sviluppare una modalita’ di comunicazione che permetta di lavorare in modo sereno e sicuro”.
Gia’ ha fatto riferimento al fatto che la vostra e’ azienda ha attivato in parte lo smart working. Lei crede che l’Italia subira’ un’accelerazione in questo senso?
“Noi abbiamo iniziato questa esperienza di lavoro da casa comunque gia’ un anno e mezzo fa firmando un protocollo d’intesa con i nostri rappresentanti sindacali in modo che il lavoro rispettasse comunque tutte le norme. Nella fase della pandemia e’ stato tutto molto accelerato. Tradotto nella nostra esperienza questo, da ora in poi avverra’ anche in moltissime altre aziende, che hanno magari iniziato un piccolo percorso in questa direzione ma che la pandemia ha dimostrato che puo’ essere intrapreso in maniera molto piu’ consistente. I nostri dipendenti sono stati molto responsabili e inoltre abbiamo fornito loro un’assistenza psicologica, attivato iniziative differenti come attivare corsi online di yoga, di cucina, formazione a distanza e continua.
Nonche’ ho garantito la mia presenza e supporto dando un senso di vicinanza. Non a casa il nostro progetto si chiama ‘Mylan vicini anche da lontano’. Tutte queste azioni ci hanno fatto sentire sempre uniti e ben impostati nel nostro lavoro quotidiano. Credo che noi imprenditori dobbiamo cercare di avviare un processo piu’ ampio anche nel futuro relativamente al lavoro a distanza”.
Puo’ anticiparci qualche nuovo progetto di Mylan Italia?
“Abbiamo avviato la formazione a distanza dei collaboratori e lo continueremo a fare. Cosi’ come vogliamo ampliare le occasioni per incentivare il contatto con i nostri interlocutori e cioe’ medici, farmacisti e operatori sanitari. Stiamo mettendo in campo molte altre iniziative aziendali nel campo della digitalizazzione per aumentare la cultura digitale anche tra le generazioni.
Vogliamo attraverso il ‘social responsability’ incentivare l’uso del digitale anche nella nostra forza lavorativa adulta e non solo giovane. Vogliamo indirizzare la nostra attivita’ verso il risparmio energetico, il miglioramento dell’ambiente e aumentando le interazioni con le societa’ che possono dare un contributo verso il miglioramento della nostra comunita’. In effetti Mylan ha questa vocazione nel suo dna e in Italia lo stiamo ampliando in maniera notevole. In conclusione mi rivolgo a coloro che si occupano di sanita’, a mio avviso anche in questa seconda fase bisogna mantenere la calma, la prudenza e muoversi all’insegna della sicurezza”.