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Top Employers 2014. Sei aziende del farmaco nella classifica per miglior ambiente di lavoro

L’accusa è aver messo in commercio un medicinale senza principio attivo per non perdere quote di mercato. I dirigenti ai domiciliari. Novemila confezioni sarebbero già state usate

ROMA – Tre dirigenti della casa farmaceutica Geymonat di Anagni sono stati arrestati dai carabinieri del Nas di Latina con l’accusa di aver contraffatto un medicinale utilizzato per la cura di affezioni respiratorie di bambini e lattanti. Sequestrati tre lotti di supposte di Ozopulmin, per un totale di 35mila confezioni: venivano messi in vendita senza il principio attivo, inutili e quindi pericolosi perché i bambini non veniva curati.

L’indagine è stata condotta con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’indagine è partita dopo la segnalazione di un farmacista di Roma che aveva fatto notare attraverso il sistema di farmacovigilanza che queste supposte si rompevano e non avevano la consistenza giusta.

L’azienda non aveva più a disposizione il principio attivo per problemi di accordi commerciali ma non voleva smettere di produrre per non perdere la fetta di mercato. Ora i tre dirigenti sono ai domiciliari: "Controllate se avente in casa Ozopulmin, in caso sospendetene l’uso e consegnate le scatole ai Nas o al farmacista" ha detto il vicecomandante dei Nas, Antonio Diomeda. Novemila confezioni, come ha spiegato Domenico Di Giorgio, direttore dell’Unità che si occupa di contraffazione dentro l’agenzia del farmaco, potrebbero essere stati già utilizzati.

Nel farmaco contraffatto è stato inserito al posto del principio attivo una sostanza "simile" (normalmente usata per cosmetici ed integratori alimentari) farmaceuticamente inefficace, ma in grado di simularne la presenza durante le analisi. Il percorso era questo: i tre arrestati si procuravano il ‘sostituto’ del principio attivo dalla Francia e dopo eseguivano sul prodotto finito le analisi obbligatorie, ma utilizzando un metodo diverso da quello riconosciuto in modo da fare apparire il prodotto in regola. Una documentazione irregolare accompagnava poi questi farmaci che con scadenza al marzo 2016 sono stati ritirati dal commercio.

19 giugno 2013 – La Repubblica.it Cronaca

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