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Tolto dal mercato farmaco che costa 15 euro invece che 1.000

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Roma – La storia la racconta Repubblica in un articolo a firma di Michele Bocci: nel 2005 la Roche inizia a produrre l’Avastin, che serve per il tumore al colon ma funziona anche per una malattia degli occhi come la degenerazione maculare. Il produttore però non chiede l’estensione dell’utilizzo e il farmaco viene usato off label. Poi, arriva la concorrenza:

Dal 2007 arriva sul mercato il Lucentis della Novartis, che fino a poco fa costava 1.044 euro a fiala (ora il prezzo è sceso del 30%). In media ogni anno si fanno 6 fiale a paziente. Con l’altro prodotto, preparato dalle farmacie ospedaliere, una applicazione costa 15-20 euro. Secondo Nicola Magrini, dell’Agenzia sanitaria emiliana «la decisione di Roche di non immettere il suo farmaco sul mercato e il vantaggio per Novartis rivelano l’esistenza di accordi che limitano la concorrenza e pesano economicamente sulla collettività».

Le persone con degenerazione maculare in Italia sono 90 mila. Un terzo si curano nel sistema pubblico, ormai quasi esclusivamente con il Lucentis. Le altre sono seguite nel privato, nemmeno Novartis sa con quale prodotto.

Secondo un’ampia letteratura scientifica, ranibizumab e bevacizumab (i due principi attivi) sono equivalenti e negli Usa Avastin ha circa il 70% del mercato. Nel nostro paese la situazione è molto diversa. Il farmaco è stato inizialmente inserito dall’Aifa nella lista di quelli utilizzabili "off label". Due anni fa l’Emilia ha deliberato che nei suoi ospedali fosse usato solo quello.

Novartis è ricorsa al Tar perché l’autorizzazione per la degenerazione maculare ce l’ha solo il Lucentis. La questione è passata alla Corte Costituzionale. Più di recente è toccato al Veneto, a cui il Tar ha imposto di usare il farmaco caro sui nuovi pazienti. «Chiameremo in causa il Consiglio di Stato — dice l’assessore alla salute Luca Coletto — Da noi l’Avastin non ha mai dato problemi, perché dobbiamo smettere? ».

La svolta è arrivata di recente, il 27 ottobre:

L’Aifa ha tolto l’Avastin dalla lista dei farmaci "erogabili a carico del Servizio sanitario" se usati "per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata" perché l’Ema, agenzia europea del farmaco, ha segnalato alcune reazioni avverse, comuni a tutti gli "inibitori di vegf". Anche il Lucentis appartiene a questa categoria ma avendo l’autorizzazione al commercio per la degenerazione maculare, è bastato inserire nel foglietto illustrativo i possibili problemi.

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