In Italia Teva è arrivata nel 1996 e si è qualificata come azienda farmaceutica specializzata nello sviluppo di medicinali equivalenti oncologici, dedicati al settore ospedaliero. Ratiopharm nasce invece nel 1973 a Ulm e in Italia è presente dal 1998, con sede a Milano. Opera in 24 Paesi e i suoi farmaci sono disponibili in 38 Stati. La transazione annunciata ieri, soggetta ad approvazione da parte delle autorità competenti – evidenzia una nota di Teva – dovrebbe essere completata entro la fine del 2010.
Commentando l’operazione, Shlomo Yanai, presidente e Chief Executive Officer di Teva, ha sottolineato: "è un’acquisizione molto importante per l’azienda e si allinea perfettamente con la nostra strategia a lungo termine, nella quale l’Europa sarà fra i nostri principali terreni di crescita. Ratiopharm ci assicurerà una piattaforma ideale per rafforzare la nostra posizione di leadership nel vecchio continente, soprattutto in Germania, ma anche in mercati in veloce sviluppo come la Spagna, la Francia e l’Italia".
L’acquisizione posiziona infatti Teva come leader nel mercato dei farmaci generici in Europa e apporterà un sensibile aumento delle vendite, che dovrebbero passare dai 3,3 miliardi di dollari del 2009 a oltre 5 miliardi. Il portfolio di Ratiopharm include 500 molecole in oltre 10 mila diverse formulazioni, per una copertura di tutte le principali aree terapeutiche, precisa la nota di Teva, più una serie di biosimilari in fase di sviluppo.
Ludwig Merckle, portavoce della famiglia proprietaria di Ratiopharm, ammette che "separarsi dall’azienda è un passo doloroso per noi. Ma sono convinto che questa sia una buona soluzione, perché unendosi alla principale azienda di generici del mondo la società potrà crescere e avere successo".
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