Scaccabarozzi presidente di Farmindustria «in questo momento bisogna ripensare la governance perché il sistema dei tetti della farmaceutica come era stato concepito negli ultimi anni non regge più».
Mercoledì, 12 Novembre 2014 – Farmacista33
«Bene la riapertura del tavolo» ha commentato Massimo Scaccabarozzi presidente di Farmindustria «in questo momento bisogna ripensare la governance perché il sistema dei tetti della farmaceutica come era stato concepito negli ultimi anni non regge più. Gli sforamenti della spesa farmaceutica ospedaliera oggi arrivano a centinaia di milioni prima erano decine. Ci sono aziende alle quali vengono chiesti ripiani dell’ordine di 50 milioni di euro ma l’80% delle industrie italiane non arriva a fatturare in un anno 80 milioni di euro, è evidente che il sistema attuale proprio non può funzionare, dobbiamo trovarne uno diverso».
Dello stesso tenore il commento del ministro della salute Beatrice Lorenzin che ha ribadito la necessità «di rivedere il meccanismo dei tetti, concepito per rispondere a esigenze che ora stanno cambiando. Quando il sistema è stato pensato non si immaginava certo l’arrivo di molecole così costose e da qui a cinque anni arriveranno anche altri farmaci per il cancro al colon retto e per l’Alzheimer.
È chiaro, quindi, che il sistema va rivisto». Parole che trovano sostegno dal sindacato dei titolari di farmacia: «Apprezziamo le parole del ministro Lorenzin» ha dichiarato Annarosa Racca, presidente di Federfarma «sulla opportunità di rivedere il meccanismo dei tetti alla spesa farmaceutica e del payback, in base al quale le farmacie devono ripianare ogni anno l’eventuale sforamento del budget».
E ha aggiunto: «Questo sistema ormai non regge più, tanto più considerando che il tetto è definito al lordo dei ticket e gli operatori devono ripianare anche lo sforamento composto da quanto già pagato dai cittadini».
Secondo Federfarma, «è ora di ripensare l’intera governance del farmaco, che non va più considerato come una voce di spesa a se stante, ma deve essere valutato come parte di un percorso globale di cura: solo in questo modo l’impiego del medicinale potrebbe essere apprezzato anche per i risparmi che assicura laddove evita ricoveri ospedalieri, complicanze e interventi chirurgici. Contro i meccanismi del payback» si legge in una nota «Federfarma ha presentato nei giorni scorsi un ricorso al Tar».
Simona Zazzetta