Milano, 14 set. (AdnKronos) – La Guardia di finanza del comando provinciale di Milano sta eseguendo l’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip di Monza nei confronti di 21 persone indagate a vario titolo per condotte illecite nel settore sanitario.
L’indagine, svolta dal nucleo di polizia tributaria di Milano e coordinata dalla Procura di Monza, ha permesso di scoprire un sistema di corruzione, ideato e realizzato dai rappresentanti di una società produttrice di protesi, con il coinvolgimento di diversi medici chirurghi specialisti in ortopedia, operanti in strutture sanitarie private accreditate con il Sistema sanitario nazionale, presenti su tutto il territorio nazionale, e di medici di base.
Sono in corso di esecuzione anche perquisizioni domiciliari.
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Arresti Protesi Medici Monza | Quali ospedali coinvolti
Ventuno persone indagate tra rappresentanti, medici di base e chirurghi, oltre venti perquisizioni in corso e cento uomini della Guardia di Finanza impegnati tra Monza, Milano, Lecco, Como, Bergamo, Varese, Torino, Bologna, Rimini e Salerno.
L’inchiesta, denominata “Disturbo” dal nome in codice con cui i rappresentanti di una società monzese che commercializza protesi, la Ceraver Italia, chiamavano il denaro corrisposto ai medici o agli ortopedici coinvolti per ottenere favoritismi nell’acquisto di prodotti, ha portato all’esecuzione di ventuno misure cautelari. Cinque persone, tra cui tre medici chirurghi specialisti in ortopedia, un responsabile commerciale della società e un agente di zona, sono stati raggiunti dalla misura di custodia cautelare in carcere e risultano indagate a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione e falso ideologico in atti pubblici.
Altre nove persone, sei medici chirurghi e tre medici di base convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale, sono state raggiunte dalla misura degli arresti domiciliari, altri sei medici di base risultano essere stati sospesi dall’attività e un agente di commercio intermediario della Ceraver è stato colpito dal provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza.“ Grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali e a servizi di osservazione e pedinamento gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l’attività indebita che coinvolgeva i rappresentanti, i medici chirurghi e i medici di base.
Tra i chirurghi arrestati figurano due medici operanti per il Policlinico di Monza e la Clinica Zucchi. I medici di famiglia che mettevano i loro studi medici a disposizione dei chirurghi ortopedici individuati dai venditori i propri ambulatori, oltre a ottenere un compenso fisso dai venditori pari a circa 300 euro mensili, otteneveno dagli ortopedici una somma pari al 20 per cento circa di quanto corrisposto dal paziente.