La manovra dell’Aifa sui prezzi degli equivalenti costerà in media a ogni farmacia 40mila euro soltanto per la svalutazione del magazzino. La stima è di Michele Di Iorio (Foto), presidente di Federfarma Napoli e componente del consiglio di presidenza di Federfarma Nazionale. In una lettera sollecitata da Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e sanità del Senato nonché firmatario del ddl di riordino attualmente all’esame dello stesso gruppo di lavoro, Di Iorio elenca le criticità del provvedimento che l’Agenzia del farmaco ha varato nei giorni scorsi. Spiccano ovviamente le ricadute sulla farmacia, già pesantemente penalizzata dal taglio dell’1,82%, e sulla distribuzione intermedia, che patiranno senza alcun reale vantaggio per i bilanci regionali perché in realtà la voragine della farmaceutica si concentra sulla spesa ospedaliera.
«È vero» spiega Di Iorio a Farmacista33 «che l’Aifa ha soltanto applicato quanto prevedeva la Finanziaria dell’estate scorsa all’articolo 9. Ma alle Regioni, che in questi mesi hanno fatto pressione sull’Agenzia perché rispettasse quell’impegno, ricordo che nella Finanziaria c’è anche l’articolo 11, dove si parla di distribuzione degli ex Osp-2 attraverso le farmacie del territorio».
Quanto alla manovra sui prezzi, i titolari soffriranno tre volte: oltre al calo dei fatturati, infatti, l’intervento comporta una perdita secca media del 20% sul valore dei magazzini e, di rimbalzo, sul valore stesso delle farmacie. Di qui l’auspicio – che il presidente di Federfarma Napoli rigira a Tomassini – affinché d’ora in avanti prima di adottare provvedimenti di tale tenore si coinvolgano i rappresentanti della filiera.
Farmacista33 – 8 aprile 2011
Mandelli risponde al Cerm: “Il generico non decolla? Colpa del solito farmacista…” |
Il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, replica al documento diffuso dal Cerm sul taglio del prezzo dei farmaci generici ricordando, anzitutto, che “quando si tratta di farmaci di fascia A non è certo il farmacista che prescrive uno o l’altro farmaco”. |
07 APR – Ecco la risposta del presidente della Fofi, Andrea Mandelli, al documento diffuso dal Cerm sul taglio del prezzo dei farmaci generici.
"Come il tuono dopo la saetta, a ogni intervento sull’assistenza farmaceutica segue inevitabilmente una dotta circolare del Cerm che, invariabilmente, ripropone la stessa tesi: bisogna abolire il servizio farmaceutico. Un po’ ricorda lo schema degli interventi di Catone al Senato Romano: la conclusione era in ogni caso che bisognava distruggere Cartagine. Non fa eccezione il caso della recente delibera Aifa sul prezzo dei farmaci equivalenti: secondo il Cerm è all’esistenza della pianta organica che va imputato il ritardo dell’Italia nella diffusione degli equivalenti, il loro prezzo più elevato rispetto al resto d’Europa e, alla fine, una serie di distorsioni che, lungo la filiera, si ripercuotono sulle aziende produttrici. È difficile seguire puntualmente le argomentazioni di quest’ultimo documento del Cerm, ma già l&rsqu |