Dottori e ambulatori denigrati? Stefan Meierhans, Mister Prezzi, assolve il nuovo Tarmed, e incita comunque il Consiglio federale a cambiare strategie
LOCARNO – Medici denigrati. Cure ambulatoriali impoverite. Sono le conseguenze dell’introduzione del nuovo Tariffario medico (Tarmed) secondo Daniela Soldati, membro del consiglio d’amministrazione della Clinica Santa Chiara di Locarno. In una recente intervista a Ticinonline/ 20 Minuti la dottoressa Soldati ha criticato le scelte del Consiglio federale, facendosi portavoce di un malessere che aleggerebbe nelle strutture sanitarie svizzere. In particolare in Ticino. E poi spunta l’accusa: i risparmi andavano fatti sul prezzo dei farmaci. Con l’aggancio a uno studio pubblicato di recente da Mister Prezzi, Stefan Meierhans. Lo stesso Mister Prezzi ha accettato di farsi
Signor Meierhans, anche lei pensa che il nuovo Tarmed sfiducerà medici e ospedali?
«Da anni i partner tariffali, vale a dire i fornitori di prestazioni e gli assicuratori, sanno che devono rivedere la struttura del Tarmed, in quanto vetusta. Purtroppo non sono riusciti ad intendersi su una nuova struttura».
Dunque?
«Il Consiglio federale ha dovuto intervenire adeguando il tariffario medico. Gli adeguamenti del Tarmed in vigore dal primo gennaio 2018 intendono correggere le tariffe eccessive di alcune prestazioni, ridurre gli incentivi sbagliati e aumentare la trasparenza. Una struttura tariffaria più corretta non dovrebbe scoraggiare nessuno, anzi».
Secondo la dottoressa Soldati, il Consiglio federale non avrebbe mai dovuto interferire su una questione che, per legge, doveva essere regolata tra le parti in causa. Lei cosa ne pensa?
«L’intervento del Consiglio federale è sussidiario. E gli adeguamenti decisi rimangono una soluzione transitoria. I partner tariffali hanno, comunque, il compito di sottoporre per approvazione al Consiglio federale una revisione totale del Tarmed».
Sinceramente, da consumatore, cosa pensa del nuovo Tarmed?
«La nuova struttura è più appropriata. E dovrebbe permettere l’auspicato risparmio di circa 470 milioni di franchi all’anno. Gli adeguamenti saranno monitorati, così da stabilire se gli obiettivi del nuovo Tarmed saranno raggiunti».
Il Governo avrebbe dovuto, e potuto, risparmiare puntando sull’abbassamento del prezzo dei farmaci?
«I costi sanitari aumentano notevolmente. Se vogliamo una sanità di qualità e a costi ragionevoli, occorre intervenire con misure di contenimento. Anche nel settore dei medicinali».
Lei in novembre ha pubblicato una statistica secondo cui in Svizzera si potrebbe risparmiare parecchio sul prezzo dei farmaci.
«Abbiamo pubblicato un confronto con l’estero dei prezzi dei generici e dei farmaci originali con brevetto scaduto. Da questo studio è emerso che i prezzi svizzeri continuano a essere chiaramente eccessivi e che urgentemente devono essere attuate misure di contenimento».
Perché questa sua presa di posizione è stata ignorata?
«Non è stata ignorata. Il rapporto sulle misure di contenimento dei costi del gruppo d’esperti pubblicato in agosto 2017 e di cui il Consiglio federale ha presto atto il 25 ottobre 2017 contempla anche diverse misure che avanziamo da tempo. Ora il Dipartimento federale dell’interno deve presentare una serie di proposte per attuare queste misure».
Secondo lei, quali sono i problemi che impediscono al Governo di spingere verso l’abbassamento del prezzo dei farmaci in Svizzera?
«L’industria farmaceutica rappresenta una lobby molto forte. Nonostante questo, il Consiglio federale ha annunciato progetti per l’introduzione di un sistema di prezzi di riferimento e per ridurre i margini di distribuzione dei farmaci».