POTREBBERO ESSERCI BEN 22 TIPI DI MEDICINALI PERICOLOSI PER LA SALUTE. SAREBBE URGENTE CONOSCERNE I NOMI, MA MINISTERO E A GENZIA DEL FARMACO RIFIUTANO DI PARLARE.
Cala il silenzio sulla vicenda dei farmaci messi in commercio grazie alle mazzette ricevute da alcuni dirigenti dell’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa). Ma è un silenzio per nulla rassicurante. Sugli scaffali delle farmacie e nei comodini delle case italiane potrebbero esserci 22 tipi di farmaci che non dovrebbero neanche essere venduti, o che dovrebbero esserlo con indicazioni diverse sui foglietti illustrativi. Eppure, di fronte all’allarme e alle richieste provenienti da più parti affinchè siano resi noti i nomi dei medicinali incriminali, l’Aifa e quello che fino a ieri era il ministero della Salute tengono le bocche cucite. Nel frattempo, secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal Corriere della Sera, il procuratore Dai generici ai griffati In questa atmosfera di ferrei silenzi, il Salvagente ha cercato di sapere qualcosa in più rispetto ai farmaci incriminati. Guariniello ci ha confermato che l’indagine in corso è un’evoluzione di quella avviata dallo stesso nell’agosto del 2006. Nell’estate di due anni fa, a partire da un fascicolo aperto sui test fasulli presentati all’Aifa per la richiesta di autorizzazione al commercio di un medicinale generico, si svolsero indagini su psicofarmaci, antibiotici, antidepressivi, farmaci antiasma, antipertensivi e diuretici. Dalle indiscrezioni raccolte dal Salvagente, le indagini attuali potrebbero riguardare altre classi di medicinali, in quanto la prima indagine aperta nel 2006 è stata chiusa. Allora i medicinali sospetti furono bloccati prima di essere messi in commercio. I farmaci al centro della nuova indagine non sarebbero generici, in quanto l’Assogenerici ci dice di non aver ricevuto nessuna convocazione dagli inquirenti, al contrario di quanto successe nel 2006. Dunque, gli inquirenti oggi starebbero indagando su 22 farmaci a marchio. Ma quali farmaci e di quali case farmaceutiche? Al momento, di sicuro, ci sono solo i nomi circolati durante i primi giorni dello scandalo. Come il farmaco Minirin della Ferrino. Nonostante la grave incompatibilità con l’indicazione di incontinenza notturna dei bambini, che ha portato al decesso di un bambino in Francia, l’Aifa ha lasciato che il farmaco circolasse senza la revisione delle etichette. Contrastanti, invece, le posizioni sulla vicenda che ruota attorno all’Aulin, un antinfiammatorio molto usato in Italia. Solo nel 2007, nonostante già in molti stati fosse vietato e in Irlanda avesse costretto tre persone a un trapianto di fegato per lesioni, è stato aggiunto il semplice obbligo di prescrizione del medico. Secondo indiscrezioni pubblicate dal "Corriere della Sera", e smentite categoricamente dalla caaggiunto Raffaele Guariniello starebbe indagando con i carabinieri dei Nas sulle morti sospette di 12 persone in tutta Italia, forse connesse ai farmaci contenuti nella lista nera che solo il ministero, l’Aifa, e gli inquirenti conoscono. sa farmaceutica, l’Aulin sarebbe rimasto in commercio grazie alle mazzette ricevute dai funzionali dell’Alfa. Sulla questione, però, è intervenuto Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, affermando che la decisione di mantenere il nimesulide (il principio attivo dell’Aulin) in commercio è stata presa dall’Emea, l’ente regolatorio dei farmaci europeo. Secondo Garattini, "non bisogna dimenticare che chi ha contribuito, a livello dell’Emea, a prendere le decisioni sul farmaco è un delegato italiano che è stato nominato dal ministro della Salute e che non è un dipendente dell’Aifa". Silenzi e