iL motivo sono i 45 milioni di euro che la giunta Marrazzo prevede di risparmiare sulla pelle dei cittadini, con una delibera che indica ai medici e ai pediatri di base quali farmaci prescrivere ai propri pazienti.
Un secco "no" alla Sanità del Lazio. È quello di Forza Italia e di Stefano De Lillo, che oggi presenterà le sue dimissioni da vice presidente della Commissione Sanità. E il motivo sono i 45 milioni di euro che la giunta Marrazzo prevede di risparmiare sulla pelle dei cittadini, con una delibera che indica ai medici e ai pediatri di base quali farmaci prescrivere ai propri pazienti. Il provvedimento, votato lo scorso 28 dicembre, stabilisce, per 24 categorie farmacologiche, la molecola che i medici di famiglia dovrebbero somministrare, anche se, sul mercato, esistono rimedi migliori. Questo perché il criterio dell’appropriatezza "pre scrittiva" per quanto riguarda numerosi farmaci, tra cui alcuni contro l’ipertensione e il colesterolo, altri per la prevenzione dell’infarto e vari antibiotici e antinfiammatori, non sarà l’evidenza scientifica, quindi il farmaco più evoluto, ma la convenienza economica. Le molecole indicate dalla Regione, infatti, hanno i brevetti scaduti e, quindi, costano meno. Chi non utilizza questo criterio, dovrà rispondere alla commissione distrettuale competente. Un provvedimento che, per De Lillo, a fronte di un esiguo risparmio, potrebbe «aumentare il rischio di mortalità» discriminando di fatto i cittadini del Lazio da quelli delle altre regioni dove non esistono questi vincoli. Come ha confermato Cristina Patrizi, segretario organizzativo regionale del Sindacato medici italiani, «l’appropriatez za delle prescrizioni non dipende dal costo dei farmaci, bensì dalla loro presenza sul Prontuario stilato dall’Aifa, dall’Istituto Superiore di Sanità e dai ministeri di Economia e Salute. La regione ci chiede invece di lavorare secondo la scadenza dei brevetti». Veramente troppo, per Stefano de Lillo, che oggi lascerà la vicepresidenza della Commissione Sanità, dopo aver sottolineato «l’assenza di concertazione politica su tutti i temi della sanità laziale». E Francesco Giro, coordinatore regionale di FI, ha confermato: «Questa è un’ini ziativa politica che coinvolge tutto il partito». NATALIA ALBENSI ? Libero del 15/01/2008 ed. Roma p. 47
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