Riccardo Fertitta – informatore scientifico del farmaco di Palermo – nel 2012 ha avuto la brillante idea di aprire una startup proprio per sviluppare le app mediche: si chiama OB Science
14 novembre 2014 – IL TIRRENO Pisa
Perché portarsi dietro il termometro, se la febbre si misura con l’app del cellulare? È per forza necessario acquistare uno stetoscopio per sentire il battito del feto? Forse non più. Per farlo basta appoggiare il telefonino sulla pancia (come un orecchio) e collegarci delle cuffiette. Dopodiché ogni futura mamma potrà godersi la musica più bella del mondo.
Ma le innovazioni non finiscono qui: l’università di Cambridge ha creato un software – si chiama Colorimetrix – che mira a trasformare lo smartphone in uno spettrometro in grado di analizzare le fiale di urina per misurare ph, livelli di glucosio e altri parametri. La tecnologia punta a dare una risposta a (quasi) tutto. E la medicina – secondo gli addetti ai lavori – in questo campo è fra i settori con le più ampie prospettive di sviluppo.
Su App Store lo stesso anno ha debuttato iMamma, che presto sarà disponibile anche per su Android. «La usano 650mila utenti – spiega Fertitta – e fornisce alle donne informazioni e strumenti utili per gestire la gravidanza». C’è anche una funzione per contare le contrazioni: una guida per le donne che vogliono provare a farlo da sole. «Per sviluppare l’app abbiamo speso 40mila euro – spiega Fertitta – e abbiamo subito ammortizzato l’investimento. È fra i programmi medici più scaricati su dispositivi Apple. Chiaramente tutti i consigli sono stati scritti da dottori e ginecologi. Sono 35 gli esperti che collaborano con noi». iMamma è gratuita e OB Science guadagna grazie agli sponsor. «Li cerchiamo in linea con il nostro target di pubblico – sottolinea Fertitta – e nel caso di iMamma abbiamo pubblicato una seconda versione a pagamento priva di pubblicità». Utilità o eccessi tecnologici?
Novità in arrivo. Le app mediche non conoscono limiti. Il futuro è già delineato verso i dispositivi indossabili. «Siamo indirizzati verso questa tecnologia – afferma Pippo Fertitta – visto che grazie al bluetooth possono dialogare con lo smartphone, comunicando i parametri biofisici monitorati. A breve presenteremo anche noi uno strumento del genere, utile alle donne in cerca di una gravidanza». Per la verità sul mercato sono già presenti applicativi dal funzionamento analogo, che ad esempio grazie a speciali braccialetti misurano il battito cardiaco di chi corre, incrociandolo con i chilometri percorsi, il cui riassunto verrà poi mostrato su una mappa, grazie alle tracce lasciate dal segnale gps del cellulare. C’è talmente materiale da riempire un’enorme banca dati personale del fitness e della salute. Anche se, alla lunga, potrebbe risultare grande, troppo grande perfino per essere consultata nel dettaglio.
Stefano Taglione