Articolo di: Gian Paolo Grattarola
Bella, brillante, arguta, spiritosa, dotata di un sorriso luminoso e sbarazzino, Sara Rattaro, laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, è davvero un cocktail frizzante ricco di squisiti ingredienti. Lavora per conto di una casa farmaceutica, ma la scrittura rappresenta per lei ben più di un hobby o una passione. Il resto ce lo racconta lei stessa in questa breve intervista raccolta a margine di una delle tante presentazioni del suo nuovo libro.
20.000 copie vendute in una sola settimana, quattro edizioni in un mese e i diritti acquisiti da Germania e Spagna. Ti ha sorpreso tutto questo successo per il tuo Un uso qualunque di te o te lo aspettavi?
Assolutamente no. Forse è per questo che ho scritto una storia forte, credevo sarebbe rimasta nel cassetto.
Com’è nata l’idea di questo nuovo libro?
Una storia che è esplosa. Non la stavo cercando e non credevo sarebbe arrivata così, con la forza di uno schiaffo. Improvvisamente sapevo tutto di Viola, Carlo e Luce come se li avessi visti in un film che mi ha emozionato.
E la scelta della casa editrice?
Sono loro che hanno scelto me. Non avevo nessuna esperienza e quando è arrivata la proposta di un così grande editore mi è sembrato un sogno. Per un po’ ho creduto fosse uno scherzo…
Quanto c’è, dell’esperienza di vita di Sara, in tutto ciò che scrivi e in questo ultimo libro in particolare?
Non è una storia autobiografica ma sicuramente ho scavato bene nell’animo femminile e umano iniziando dal mio.
Come viene giudicata Viola dai tuoi lettori?
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