La scommessa dei fratelli Beatrice e Alessandro Skabar, hanno aperto sabato una struttura turistica. Lui è rimasto senza lavoro
Alzi la mano chi non ha desiderato almeno una volta di cambiare vita tagliando i ponti col passato, per poi essere costretto a dover riporre i sogni nel cassetto. Ebbene c’è qualcuno che quel coraggio lo ha avuto fino in fondo, mettendosi alla prova e sfidando l’ignoto. Si chiamano Alessandro e Beatrice Skabar, sono due fratelli triestini e la loro vita ha svoltato in modo definitivo un anno fa quando hanno deciso di far rotta sulle Filippine. La loro scommessa si chiama Vanilla Sky, nome che si ispira ad un celebre film in cui realtà e sogno si mescolano in una atmosfera irreale, ed è un Resort costruito a tempo di record a Panglao, una tra le più affascinanti delle oltre settemila isole dell’arcipelago a sud di Manila.
Una storia che inizia tre anni fa quando Alessandro, informatore scientifico e laureato in biologia, a causa di tagli aziendali dovuti alla crisi economica, perde il lavoro e decide che è giunto il momento di lasciare tutto e cambiare vita. In un primo momento la terra dei sogni viene individuata nel Brasile, dove vive un amico triestino, poi però arriva la scelta di puntare sulle Filippine, paese dalle grandi potenzialità ed in crescita sul fronte turistico internazionale. Il sogno diventa realtà quando decidono di acquistare, con l’aiuto della famiglia, un terreno di 700 metri quadri. Nel giro di un solo anno, grazie alla snellezza della burocrazia locale ed al lavoro incessante di una squadra composta da una trentina di operai, quella foresta incolta diventa un moderno hotel a tre piani, dotato di nove stanze e tre appartamenti con piscina.
Proprio in questi giorni l’inaugurazione ufficiale, con una festa alla quale saranno presenti anche la mamma e la nonna, e dove non mancherà il “Lechon Manok”, piatto tipico locale a base di carne di maiale, mentre la prima ospite della struttura, ironia della sorte, sarà proprio una ragazza triestina in vacanza in Thailandia. Alessandro ormai vive stabilmente nelle Filippine, mentre Beatrice per il momento rimane ancora legata alla realtà triestina, dove lavora come insegnante di chitarra alle scuole medie, pur avendo collaborato fin dall’inizio con il fratello alla realizzazione di questa sfida. «L’idea originale era quella di tentare questa avventura in Italia, ma l’esasperata burocrazia di casa nostra ci ha messo i bastoni tra le ruote – racconta Beatrice -. Abbiamo deciso allora di fare il classico salto nel buio, perché se nella vita non sei disposto a rischiare, mettendoci una buona dose di coragg