Nicola Magrini non sarà più il direttore generale dell’Aifa. Il ministro Orazio Schillaci ha deciso di applicare lo spoil system, facendo arrivare una lettera al medico specializzato in farmacologia clinica per comunicargli che arriverà a scadenza il 23 gennaio prossimo per la gestione ordinaria. Al suo posto verrà scelto un nuovo direttore che traghetterà l’Agenzia italiana del farmaco fino a quando la riforma recentemente approvata non sarà pienamente operativa. Magrini era stato nominato direttore generale il 2 marzo 2020. Si sta valutando il nome di un dirigente interno per la fase di transizione, ma alcune voci danno l’attuale presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, come possibile unico riferimento apicale per l’Agenzia.
Il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Nicola Magrini, ha ricevuto una lettera dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, per la conclusione del suo incarico. Lo spoil system viene quindi applicato all’ente che in questi quasi tre anni di pandemia è stato al centro di grande attenzione. Magrini proseguirà nel suo attuale incarico ai fini della gestione ordinaria dell’Aifa fino al 23 gennaio.
Magrini era stato scelto dall’ex ministro Roberto Speranza il 2 marzo del 2020 per la direzione nei primi e difficilissimi giorni della pandemia di Covid. Nel corso del tempo Aifa ha perlopiù seguito le raccomandazioni che veniva dall’Agenzia europea (Ema) per quanto riguarda i vaccini e i farmaci che sono stati sviluppati per contrastare il coronavirus Sars Cov 2. Schillaci, dopo aver sentito il parere delle Regioni, indicherà il nome di chi prenderà il suo posto in via temporanea.
Lo scorso 14 dicembre è stata approvata la riforma dell’Aifa con un decreto legge. La riforma dell’Agenzia del farmaco prevede un ampio riassetto nella gestione e nell’amministrazione dell’ente regolatorio. Ed è in questo ambito che è stata abolita la figura del direttore generale, che attualmente ha tutti i poteri di gestione e ne dirige l’attività, mentre il presidente Aifa è diventato rappresentate legale dell’Agenzia.
La riforma ha previsto che sarà un decreto del ministero della Salute, di concerto con Funzione pubblica e Mef, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, a individuare non più solo le funzioni, ma anche le modalità di nomina dello stesso presidente di Aifa, nonché del direttore amministrativo e del direttore tecnico-scientifico. Previsto l’accorpamento delle attuali due Commissioni che si occupano di prezzi e rimborsi e della valutazione scientifica dei nuovi medicinali. La nuova Commissione unica (Cse) sarà anch’essa nominata secondo criteri e modalità che saranno stabiliti dallo stesso decreto.
Nei giorni scorsi Magrini aveva ribadito l’importanza della vaccinazione: “Siamo uno dei paesi più vaccinati al mondo, e con i vaccini migliori. Ma non dobbiamo sederci sugli allori. Non si vive di rendita e la campagna deve essere proseguita”. Fra le persone a rischio per ragioni anagrafiche, a fare la quarta dose è stato il 43% con più di 80 anni, il 30% della fascia fra i 70 e i 79 e meno del 19% della fascia 60-69. “Decisamente non abbastanza per chi è a rischio” evidenziava Magrini.
Fonte Il Fatto Quotidiano – 4 gennaio 2023
Chi è Nicola Magrini
Magrini è un medico specializzato in farmacologia clinica. Ha iniziato la sua carriera come ricercatore all’università di Bologna, e nel 1999 ha fondato il Centro per la valutazione dell’efficacia dell’assistenza sanitaria, che ha diretto fino al 2012.
Ha fondato il Centro Cochrane italiano ed è stato direttore del Centro collaborativo dell’Oms per la sintesi dell’evidenze e lo sviluppo delle linee guida dal 2008 al 2014. Da quell’anno ha coordinato il Comitato di esperti che redige la lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità riferito all’anno 2015. È stato inoltre membro del Comitato Etico dell’Oms per la ricerca clinica. (Fonte Open on line – 4 gennaio 2023)
Magrini, a differenza di Palù, aveva poche possibilità di ritagliarsi un posticino nella nuova Aifa. Considerato un uomo di sinistra e incaricato dall’ex ministro Roberto Speranza, un paio di giorni fa, in un’intervista a Repubblica, ha usato parole che non saranno piaciute al governo.
“Dopo un importante cambio di governo abbiamo assistito ad alcune esitazioni o momenti di riflessione, a proposito della campagna vaccinale”, ha detto, aggiungendo però che “i numeri di questi giorni ci fanno ben sperare”.
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