L’Aifa ha fatto i miracoli per garantirne l’elevata qualità ed equità rimodulando prezzi e volumi di rimborsabilità. Ma non basterà più. Già oggi alcuni farmaci molto costosi per patologie a elevata incidenza sono dispensati solo ai pazienti più gravi, escludendo tutti gli altri per i quali sarebbero comunque indicati.
07 GEN – “Qui ci salva solo il Padreterno, ma di persona, però; stavolta non mandi il figlio che proprio non è cosa da ragazzi”. L’irriverente battuta di Keynes si addice all’insostenibilità dell’assistenza farmaceutica, dato il numero record di nuovi e costosi farmaci in arrivo nel 2016 da rimborsare con la nostra spesa Ssn tra le più basse in EU e Ocse. Basterebbe guardare gli sforamenti di spesa dai dati 2015 appena usciti, con l’ospedaliera, che include i più innovativi, che sfonda il suo budget del 33%, un’enormità.
L’Aifa ha finora fatto i miracoli a colori per garantirne l’elevata qualità ed equità, con unlavoro di progressivo adattamento incrementale a domanda e offerta crescenti, rimodulando direttamente e indirettamente prezzi e volumi di rimborsabilità. Facendo leva prevalentemente, inevitabilmente, sui margini della filiera, industria, distribuzione e farmacie. Ma non basterà più, è ormai evidente. Già non basta più.
Già oggi, nei casi più critici, alcuni farmaci molto costosi per patologie a elevata incidenza sono dispensati solo ai pazienti più gravi, escludendo tutti gli altri per i quali sarebbero comunque indicati.
( … continua su quotidianosanità del 7 gennaio 2016)
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