Solo tre regioni su ventuno rispettano i limiti sulla spesa farmaceutica. Questo uno dei primi dati che emerge dal monitoraggio Aifa di gennaio-aprile.
Ma il dato rilevante è sulla convenzionata netta a carico del Ssn che nel periodo gennaio-aprile 2018, calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata a 2.642,1 ml di euro, evidenziando una flessione, rispetto all’anno precedente, pari a -142,8 ml di € (-5,1%). I consumi, espressi in numero di ricette (195,7 milioni di ricette), mostrano un lieve decremento, pari a -0,8% rispetto al 2017. L’incidenza del ticket aumenta dello 5,7% (+29,3 milioni di euro), soprattutto per la crescita della differenza di prezzo che pagano i cittadini per l’acquisto di farmaci branded, mentre i ticket fissi sono in calo. Parallelamente si osserva un incremento dello +2,2% (+152,4 milioni di dosi giornaliere) delle dosi giornaliere dispensate.
Nello specifico la spesa farmaceutica convenzionata, che concorre al tetto di cui alla legge 236/2016, articolo 1 comma 399, cioè quella al netto degli sconti versati dalle farmacie, del payback 1,83% versato alle regioni dalle ditte e anche dei diversi pay-back versati sempre alle Regioni (pari a 35,6 milioni di Euro) ma al lordo dei ticket regionali, è stata pari a 2.773,8 milioni di Euro, ovvero 216 mln sotto il tetto programmato al 7,38% del Fsn.
A livello nazionale, la spesa complessiva per i farmaci dei primi quattro mesi dell’anno si è attestata a 6.271,3 mln di euro, evidenziando uno scostamento assoluto – rispetto alle risorse complessive del 14,85% (5.577,7 mln di euro) – pari a +693,5 mln di euro, corrispondente ad un’incidenza percentuale sul Fsn del 16,7 %.