Dobbiamo attrezzare il nostro paese ad essere competitivo e attrattivo rispetto a questi investimenti, e questo significa anche fare cose concrete, provare a mettere mano a delle distorsioni che ci sono”.
Ciò significa anche, secondo Speranza, “avere coraggio e forza, con i giusti passaggi parlamentari, di affrontare dei
Le “distorsioni”: tetti sproporzionati e payback
Per “distorsioni” Speranza intende soprattutto i meccanismi che regolano la spesa farmaceutica: “I tempi sono maturi per superare tetti che sono sproporzionati”, dice il ministro. Per payback si intende il ripiano degli sforamenti dei tetti di spesa a carico dell’industria, oggetto di lunghi contenziosi. “Credo che se vogliamo essere fino in fondo un Paese attrattivo, competitivo e all’avanguardia nell’innovazione, oggi, proprio in questa epidemia che ha fatto capire a tutti quando sia centrale questo asset produttivo, dobbiamo avere il coraggio e la forza – sottolinea Speranza – di affrontare questi nodi sin dai prossimi passaggi parlamentari e trovare soluzioni idonee”. Occhi puntati, dunque, sulla legge di Bilancio.
Nell’ultimo Documento di economia e finanza (Def), all’interno del Programma nazionale di riforme (Pnr), il Governo aveva già inserito un riferimento “all’avvio di una riflessione sui tetti di spesa farmaceutica per una sua possibile rimodulazione”. Un intervento è previsto anche dal Patto per la salute 2019-2021, sulla scia del documento del 2018 sulla governance farmaceutica elaborato al tempo del primo Governo Conte, con Giulia Grillo al posto di Speranza. Ma in realtà è da tanti anni che l’industria del farmaco auspica soluzioni idonee (estratto da AboutPharma del 15 ottobre 2020)