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Sop, da Assosalute i numeri del 2015 e le stime per il 2016

Nel triennio 2016-2018 il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione dovrebbe crescere in modo contenuto (+1,5% quest’anno, +2,2% il prossimo, +1,9% nel 2018) sotto il principale traino degli Otc, ossia i “senza ricetta” autorizzati alla pubblicità. E’ la stima offerta dall’edizione 2016 di Numeri e indici dell’automedicazione, il consueto report con cui Assosalute fotografa annualmente trend e prospettive del comparto. In distribuzione in questi giorni (e scaricabile in formato pdf dal sito dell’associazione produttori) la pubblicazione propone un consuntivo dell’anno passato moderatamente incoraggiante e proiezioni sul triennio a venire molto più caute.

Determinante, come sempre, la stagionalità: nel 2015 i Sop hanno totalizzato vendite a valori per circa 2,5 milioni di euro, in aumento del 3,2% rispetto all’anno prima grazie principalmente a una «maggiore diffusione delle sindromi influenzali e da raffreddamento» nella stagione a cavallo tra 2014 e 2015. Nell’ultimo bimestre dell’anno, invece, si è registrata «una minore incidenza dei disturbi tipici della stagione fredda», che ha finito per pregiudicare la crescita dei consumi (rimasti infatti stabili rispetto al 2014).

Degni di attenzione anche i dati sulla spesa procapite: nel 2015 ogni italiano ha speso in media per l’acquisto di farmaci 288,2 euro, in leggero aumento (un euro) sull’anno precedente. Sul totale, 90,6 euro sono stati spesi per farmaci non rimborsabili e di questi 41,2 euro rappresentano la spesa pro capite per farmaci senza obbligo di ricetta (dei quali 38,1 euro spesi in farmacia). Quest’ultima cifra, però, varia considerevolmente a seconda dell’area geografica, a causa delle differenti capacità di spesa degli abitanti e degli orientamenti culturali: al Nord sale a 45,4 euro, al Centro si assesta a 44,6 euro, al Sud scende a 33,6 euro, quasi 8 euro in meno rispetto alla media nazionale.

Dalla fotografia del 2015 discendono le previsioni per quest’anno e i due successivi. Le stime, così, ipotizzano per il triennio in corso un andamento dei consumi stabile o moderatamente in crescita, con un persistente scarto tra volumi (condizionati dalla stagionalità) e valori (cioè fatturati) grazie all’azione del mix di consumo che privilegia i prodotti più giovani. Ovviamente le valutazioni varierebbero nel caso in cui intervenissero modifiche di rilievo nel quadro normativo: per esempio, scrive Assosalute, l’abolizione della tradizionale distinzione tra Otc e Sp (senza pubblicità) e l’ammissione di tutti i Sop alla comunicazione al pubblico innescherebbe maggiori investimenti in pubblicità da parte delle aziende e «consentirebbe al Ssn di risparmiare risorse per la gestione delle patologie lievi, in un’ottica di maggiore sostenibilità della spesa farmaceutica pubblica».

Federfarma – 26/07/2016

Notizie correlate: Assosalute. Numeri e indici dell’automedicazione

Redazione Fedaisf

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