L’INCHIESTA. Dalle indagini sarebbe emerso che i prodotti – protesi, ma anche placche, viti e altri strumenti di osteosintesi – erano di qualità, ma in alcuni casi sarebbero stati acquistati aggirando le procedure, in Toscana, in particolare, eludendo l’intervento dell’Estav, l’ente regionale che gestisce l’approvvigionamento di beni e servizi per le aziende sanitarie. Nel 2007, il danno subito dal Sistema sanitario nazionale sarebbe stato di circa 35 mila euro. Oltre alla corruzione, a carico del farmacista (e di altri medici indagati) si ipotizza il peculato per l’utilizzo di farmaci per scopi non legati all’ospedale. Nell’inchiesta figurano altri 13 indagati fra i quali medici anche di altri ospedali italiani, infermieri e rappresentanti di una seconda ditta fornitrice di protesi.Tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari sono state emesse dal gip nell’ambito di un’inchiesta della procura di Firenze sulle forniture di protesi ortopediche all’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, di Firenze. Altre quattordici persone sono indagate in stato di libertà.
I REATI IPOTIZZATI. Le ipotesi di reato vanno dalla corruzione al peculato, alla truffa aggravata ai danni del sistema sanitario nazionale. Dalle indagini, coordinate dal pm Giuseppe Nicolosi e condotte dai carabinieri del Nas di Firenze, è emerso che la scelta dei dispositivi chirurgici sarebbe avvenuta eludendo il sistema di gara e favorendo due ditte fornitrici, in cambio di denaro o altro. Nel mirino degli investigatori sono finiti medici e infermieri di Careggi e rappresentanti delle ditte, che forniscono protesi ortopediche e materiale di osteosintesi. Le indagini hanno riguardato la Toscana, il Lazio, l’Umbria, la Lombardia, la Campania, la Puglia e la Sicilia. Nell’ambito della stessa inchiesta è emersa anche un’ipotesi di reato relativa allo spaccio di sostanze stupefacenti, contestata, insieme ad altre, a tre degli indagati.
LE REAZIONI. «L’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi riferisca tempestivamente in Consiglio regionale sui fatti che vedono la magistratura indagare su alcuni operatori sanitari dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, e anche su due ditte fornitrici di protesi ortopediche». Lo affermano Alberto Magnolfi, presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il Popolo della Libertà, e la consigliera azzurra Annamaria Celesti, vicepresidente della commissione sanità, annunciando un’interrogazione urgente dopo le notizie sull’inchiesta della procura fiorentina. L’interrogazione vuole valutare se il sistema delle procedure, delle verifiche e dei controlli sulle gare di appalti per forniture di beni e servizi stabilito dalla Regione Toscana non sia da revisionare individuando maggiori e migliori criteri di trasparenza e di meritocrazia. «Indipendentemente dall’indagine della magistratura – spiegano Magnolfi e Celesti – per appurare le responsabilità che, se accertate, sono e rimangono individuali, i massimi ivelli istituzionali che governano la nostra Regione non possono sottrarsi alla responsabilità politica non solo della programmazione e degli indirizzi in sanità, ma
|