Si occupano della nostra salute e hanno un peso determinante nella scelta dei farmaci, nei costi e nella qualità dell’assistenza sanitaria, eppure nessuno sa quante siano veramente quelle che operano in Italia: un primo tentativo lo ha fatto il dicastero della Salute, che ne ha selezionate 293, obbligandole a pubblicare i loro bilanci
Il Fatto Quotidiano | 23 novembre 2018 | di Chiara Daina
Nessuno sa quante siano veramente le società medico-scientifiche che operano in Italia. Non esiste un registro nazionale. Mai fatto un censimento. Si può soltanto avanzare una stima di almeno 500 realtà. Con tanti doppioni e triploni. Una Babele di sigle e di culture
Una questione ancora irrisolta è la trasparenza. Nel decreto del ministero della Salute del 2 agosto 2017 uno dei requisiti minimi richiesti per entrare a far parte dell’elenco è la presenza nello statuto della previsione dell’obbligo di pubblicazione dei bilanci sul sito web dell’ente. “In sede di verifica del mantenimento dei requisiti – ci fanno sapere dagli uffici del ministero – controlleremo se effettivamente i bilanci sono pubblicati sul sito istituzionale dell’ente e quindi visibili anche al pubblico. In caso contrario l’ente potrebbe essere anche cancellato dall’elenco”.
“C’è infatti il rischio che ciò che viene diffuso non sia così imparziale – continua il professore -. Più le società sono piccole e frammentate, più sono dipendenti dalle aziende, perché trattando soltanto una o due patologie prescrivono farmaci di una, due ditte, che eserciteranno un’influenza quasi monopolistica”. Una ricerca condotta da Vercellini, uscita sul British medical journal nel 2016, ha dimostrato che su 47 società di ginecologia nessuna si era dotata di un regolamento sui rapporti con Big pharma e, salvo in un caso, non c’erano informazioni sulle forme di finanziamento (sponsor e donazioni). “Dobbiamo sapere quanti soldi ha ricevuto il relatore del panel dall’industria e se questa persona scriverà anche le linee guida”.
Per garantire la massima trasparenza nei rapporti tra aziende e operatori sanitari contro la corruzione, il Movimento 5 stelle ha proposto un Sunshine act anche in Italia come negli Stati Uniti. Il disegno di legge, ancora in discussione in commissione Affari sociali della Camera, impone di rendere pubbliche tutte le erogazioni in denaro, beni e servizi effettuate dalle imprese a medici e farmacisti – con un valore unitario maggiore di 10 euro o complessivo annuo maggiore di 100 -, ad aziende sanitarie locali, ospedaliere, associazioni e società scientifiche, istituti di ricerca, ordini professionali, fondazioni e associazioni di pazienti, se superano i mille euro o i 10mila complessivi.
Ministero della Salute
Il ministero della Salute pubblica l’elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie in attuazione dell’articolo 5 della legge 8 marzo 2017, n. 24 e del decreto ministeriale 2 agosto 2017.
Tale elenco sarà aggiornato ogni due anni.
- Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie
- Determina del 6 novembre 2018
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