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12 Settembre – Hotel de la Ville – via Palatucci 20 – Avellino
19 Settembre – NH Hotel Trieste – Corso Cavour, 7 – Trieste
“Le percentuali non lasciano spazio ad alcun dubbio – afferma Angelo Testa, Presidente Nazionale Snami – ci troviamo di fronte ad una fetta considerevole della popolazione. Uno dei fattori determinanti che ha dato un sensibile contributo al peggioramento delle condizioni di salute di tutti questi soggetti, è stata la promozione, non adeguatamente regolamentata da un punto di vista medico, della prescrizione e dell’uso di farmaci equivalenti sostituibili tra loro durante la terapia. Sono due le principali motivazioni che, fino ad ora, hanno guidato questa linea di condotta seguita su scala globale dagli operatori della salute:
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. La seconda ragione è data dalla accettazione, a livello generale, del concetto che i farmaci equivalenti siano intercambiabili tra loro durante la fase di terapia poiché, sostanzialmente, identici in termini di efficacia.
Sostituire il farmaco di partenza, che questo sia generico oppure brand, con un suo equivalente, durante la fase di cura, espone ad un rischio (non calcolabile), di complicare la gestione farmacologica della malattia e, in alcuni casi, può arrivare a rendere perfino inefficace la prescrizione medica stessa. L’obiettivo è far comprendere l’importanza di una terapia costante nel trattamento delle malattie, soprattutto di quelle croniche, tenendo sempre in giusta considerazione le possibili complicanze cliniche che potrebbero scaturire da un continuo (o anche singolo) cambio di medicinali equivalenti durante la terapia. Vi sono molte ragioni oggettive per le quali si può avere l’obbligo di dare un solo tipo di farmaco al paziente, queste motivazioni sono inoppugnabili ed è sulla base di queste che si apre la possibilità di riportare il controllo della terapia nelle mani del prescrittore e rispettare dunque il diritto del paziente ad essere curato nel migliore dei modi possibili”.
(LARA LUCIANO – 11 Settembre 2015 – Libero Quotidiano.it)
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