“Siamo di fronte ad un clima di criminalizzazione dell’attività prescrittiva dei camici bianchi di famiglia, conseguenza di indagini poliziesche basate su dati puramente statistici”
Sul piede di guerra i medici aderenti allo Snami. Il direttivo nazionale, il Comitato centrale e il Consiglio nazionale del sindacato, riuniti nei giorni scorsi a Milano, hanno confermato lo stato di agitazione, con la possibilità di due giornate di sciopero se entro gennaio gli incontri con il Governo non porteranno a risultati positivi. “Si è preso atto – Roberto Carlo Rossi, segretario nazionale Snami – dell’attuale situazione generale e dei cambiamenti prospettati per il ridimensionamento degli ordini professionali nel cosiddetto Ddl Mastella. Siamo di fronte al pericolo di esautorazione del ruolo dei medici e a un inaccettabile clima di criminalizzazione dell’attività prescrittiva dei camici bianchi di famiglia, conseguenza di indagini poliziesche basate su dati puramente statistici”, continua riferendosi alle richieste di rimborso, sempre maggiori, da parte delle Asl per i medici di famiglia che prescrivono troppo. Il sindacato denuncia il “rischio di deterioramento dei Livelli essenziali di assistenza, causato proprio dall’applicazione di budget di spesa individuali per le prescrizioni dei medici di medicina generale”. Un rischio di cui la sigla vuole informare i cittadini. Da qui lo stato di agitazione sindacale, con un messaggio alla controparte pubblica: se gli incontri con le delegazioni del Governo, programmati entro la fine di gennaio 2007, non avranno risultati positivi, verrà riconvocato il comitato centrale per “ulteriori e più incisive iniziative sindacali, comprese due giornate di sciopero della categoria”. Da Doctornews