Dalla visita sono emerse alcune contraddizioni che caratterizzano l’intero sistema tedesco, che da alcuni è preso come il supremo modello di riferimento: la legge prevede che dopo aver sottoscritto il contratto nazionale di categoria, lo stesso viene applicato solo agli iscritti al sindacato che ha siglato l’accordo.
22 giugno 2015 – San Marino Notizie
Nell’ambito dei rapporti consolidati tra la CSdL e la CGIL Rimini con la DGB dell’Odenwald (Assia del Sud), una delegazione delle due organizzazioni ha compiuto una visita in questo importante distretto economico della Germania. La delegazione sammarinese era composta dal Vice Segretario CSdL Gilberto Piermattei e dal Segretario della Federazione Servizi CSdL Alfredo Zonzini. Con loro una delegazione della CGIL Rimini guidata dalla Segretaria confederale Claudia Cecchetti.
L’Assia è un’area che conta 1.000.000 di abitanti con 322.000 lavoratori dipendenti, i quali partecipano attivamente all’attività sindacale della DGB. Tra le realtà produttive e di servizio visitate, il Centro sanitario pubblico di Erbach, in cui si è svolto un incontro con i rappresentanti sindacali della funzione pubblica (Ver.di). Il Centro sanitario è provvisto di 270 posti letto e comprende una casa di riposo (88 posti), una scuola professionale per operatori socio-sanitari, il pronto soccorso, il servizio di fisioterapia.
Vi operano 60 medici e 140 infermieri, per un totale di 800 addetti; il centro si presenta come una struttura di eccellenza. Dall’incontro con i rappresentanti sindacali interni è emerso che questo centro rischia fortemente, come avvenuto per altre strutture della zona, di essere ceduto ai privati, in quanto i fondi necessari alla gestione operativa sono ampiamente insufficienti; il centro sanitario ha realizzato una perdita di 800 milioni all’anno. La possibile cessione a privati comporterebbe un sicuro ridimensionamento salariale, tagli di personale e un abbassamento dei diritti e delle tutele degli operatori, oltre ad una riduzione della prestazioni agli assistiti.
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La delegazione ha quindi visitato l’industria chimica farmaceutica Merck di Darmstadt, incontrando i rappresentanti sindacali aziendali. Si tratta di una multinazionale tedesca presente in 63 paesi esteri, che conta 39.000 dipendenti, con un fatturato annuo di 11,3 mld di euro. Nella sede centrale di Darmstadt sono occupati 9.000 dipendenti su una superficie di 1,2 km2, oltre a 2/3mila lavoratori con contratti differenziati, inviati da agenzie interinali.
Dalla visita sono emerse alcune contraddizioni che caratterizzano l’intero sistema tedesco, che da alcuni è preso come il supremo modello di riferimento: la legge prevede che dopo aver sottoscritto il contratto nazionale di categoria, lo stesso viene applicato solo agli iscritti al sindacato che ha siglato l’accordo. Ai lavoratori non iscritti conseguentemente non si dovrebbe applicare tale contratto, ma questo nella realtà non succede, in quanto i datori di lavoro non vogliono favorire l’iscrizione al sindacato, e pertanto riconoscono gli stessi trattamenti retributivi anche ai non iscritti, però applicando alcune penalizzazioni e restrizioni in relazione, ad esempio, ai periodi di ferie, alla previdenza complementare e ad altri istituti contrattuali.
Uno dei momenti più significativi della visita è stato il dibattito pubblico dedicato ai temi del lavoro dignitoso, della giustizia sociale, delle politiche per i rifugiati e i migranti, svoltosi a Michelstadt, in cui sono intervenuti i rappresentati della DGB e delle delegazioni di CSdL e CGIL. Si è registrata una pressoché totale condivisione nella valutazione della situazione dei rispettivi stati, ed anche rispetto alla strategia da mettere in campo. È forte la consapevolezza che occorre ritrovare tra tutte le organizzazioni sindacali europee, partendo dal 13° Congresso della Confederazione Europea dei Sindacati che si svolgerà in settembre a Parigi, una nuova strategia che metta al centro la giustizia sociale e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Per raggiungere questi risultati diventa strategica l’unità e la solidarietà di tutte le organizzazioni della CES.
Si è condiviso il principio che per ricondurre al centro i diritti dei lavoratori ci sarà sempre più bisogno della contrattazione nazionale collettiva, per non lasciare indietro nessuno, e che con la scorciatoia illusoria della contrattazione solo aziendale non si possono realizzare appieno i valori della solidarietà e della giustizia sociale. Esprimere concetti diversi da questo, come fanno a sproposito taluni pseudo sindacalisti, che si spacciano per moderni ma che non conoscono la realtà, significa danneggiare i lavoratori. Per la CSdL al dibattito è intervenuto il Vice Segretario Gilberto Piermattei, il cui intervento è riportato sul sito della CSdL www.csdl.sm
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