9 febbraio 2012
Un passo avanti e due indietro. 13 ore di incontro non sono servite per raggiungere un accordo soddisfacente per i lavoratori della Sigma Tau, che escono delusi dal tavolo di trattative iniziato ieri alle 16:00 e terminato questa mattina intorno alle 5:00. Dopo le speranze accese durante lo svolgimento della Commissione Lavoro in Parlamento, le RSU si erano recate nella sede di Unindustria con un certo ottimismo, andato però scemando man mano che le ore passavano. Pochi i risultati ottenuti: l’integrazione alla cassa integrazione è arrivata a 300 euro, insufficienti secondo i sindacati; buona invece la rotazione senza esclusione dei settori. “E’ stata una lunga notte – ha commentato Pina Magni – che non ha ricevuto i riscontri che ci aspettavamo”. Il pensiero della Magni è quello di tutta la RSU, che ha riassunto quanto accaduto in un lungo comunicato che preannuncia nuove azioni di protesta. “I problemi di gestione posti sul tavolo a giustificazione di questo non si risolvono cambiando gli accordi; è la capacità di gestirli il fattore che fa la differenza – sottolineano i sindacati – Lontane sono le posizioni sull’integrazione al reddito; 300 euro sono un passo avanti ma non bastano a dare serenità ai lavoratori in cassa. La RSU ha più volte, in maniera decisa, rispedito al mittente le provocazioni, anche in merito alle numerose lettere di CIGS che l’azienda pretende di tenere in sospeso. La DA non è stata in condizione di indicare una data per un nuovo incontro. Per questi motivi la RSU mantiene inalterato lo stato di agitazione e gli scioperi con le modalità fin qui adottate e nei prossimi giorni prenderà in considerazione inasprimenti e diversificazioni delle iniziative di lotta. Si è svolto ieri, fino alle prime luci dell’alba di oggi, un nuovo incontro relativo alle problematiche sorte in seguito alla CIGS”.
“L’incontro – prosegue il documento – è servito a chiarire ulteriormente le posizioni delle parti ed è emerso quanto segue: rispetto alla gestione relativa alla rotazione la DA, dopo una iniziale rigidità, ha finalmente accettato il principio della rotazione per mansioni fungibili in tutti i settori dell’azienda. Importante è anche aver avuto la certezza che a seguito della procedura di mobilità incentivata per volontari e pensionabili, sarà possibile reintegrare lavoratori dalla cassa integrazione”.
Si passa poi agli aspetti negativi. “Restano lontane le posizioni per quanto riguarda esternalizzazioni, disdetta degli accordi e integrazione del reddito. La RSU ha ribadito la necessità che le esternalizzazioni avvengano dopo la procedura di mobilità per avere un quadro più chiaro delle uscite; l’azienda ha compiuto un parziale avvicinamento prevedendo, solo per le esternalizzazioni per cessione di ramo di azienda, di iniziare a fine Marzo. Questa posizione, chiaramente non legata a problemi organizzativi, è puramente strumentale e con il buon senso deve essere rimossa. Così come è importante rimuovere l’ostacolo posto in maniera pregiudiziale dalla DA in merito alla disdetta degli accordi; non comprendiamo come mai, a fronte di una RSU disponibile a confrontarsi su modelli organizzativi e relativi accordi, la DA continui a dichiarare di voler annullare tutti gli accordi sindacali che non impattino sulla busta paga. I problemi di gestione