Un’astensione di due ore indetta da tutti i sindacati perché, spiegano dalla Cgil, "in azienda la cultura del sospetto ormai vizia e inquina in forma deleteria i rapporti tra i colleghi"
I lavoratori di Novartis, la multinazionale che produce vaccini nello stabilimento di Rosia, vicino a Siena, oggi hanno scioperato. Marco Goracci, segretario generale Filctem Cgil, racconta come è andata: "Novartis, ore 10 del mattino di martedì 26 febbraio. Con la compostezza misurata che si addice ai dipendenti di una multinazionale che ha eletto il suo quartier generale in Svizzera, con fare ordinato e in perfetto sincronismo elvetico, in via Fiorentina a Siena come a Bellaria in quel di Rosia, gli edifici adibiti alla ricerca e produzione di vaccini lentamente vedono defluire molti lavoratori verso l’uscita degli stabilimenti. Non è la scia umana che si crea durante il cambio turno, bensì la risposta dei lavoratori alle 2 ore di sciopero con presidio indette dalla tutte le sigle sindacali presenti in azienda".
Sempre Goracci, spiega "Ordine del giorno: il clima di terrore e diffidenza dilagante che giorno dopo giorno sempre più attecchisce fra i lavoratori, contro la cultura del sospetto che oramai vizia e inquina in forma deleteria i rapporti fra colleghi, i quali, spinti da un’idea malsana diffusa da alcuni vertici aziendali, fanno della delazione un mezzo di discredito e denuncia del prossimo degno del più bieco sistema da polizia segreta. Lavoratori, quelli Novartis, che negli ultimi periodi hanno visto colleghi di lavoro licenziati per i motivi più assurdi, carriere lavorative stroncate dalla maldicenza, contestazioni disciplinari basate su motivazioni a dir poco discutibili, persone accusate di inadempienze varie senza possibilità alcuna di vedersi accettare le proprie controdeduzioni. Sì, perché è anche questo oggi Novartis".
Mercoledì 27 febbraio 2013 – Aggiornato alle 13.43
26 febbraio 2013
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