Lunghe file di persone davanti alle farmacie di tutta la Grecia per paura di restare senza medicinali: sono state tante le scene di panico il 27 febbraio, con i cittadini pronti a strapparsi di mano l’ultima medicina disponibile in negozio.
Le case farmaceutiche, infatti, hanno ridotto notevolmente o, in alcuni casi, interrotto del tutto, la consegna di farmaci agli ospedali greci: la causa è quella crisi economica che ha portato il Paese al default nei mesi scorsi.
«Le compagnie stanno interrompendo i rifornimenti perché la Grecia non può essere più considerata un mercato in grado di dare loro profitti», ha spiegato al Guardian Yannis Tountas, presidente dell’Organizzazione nazionale per i medicinali.
I PREZZI PIÙ BASSI D’EUROPA. I prezzi dei farmaci in terra ellenica sono infatti molto più bassi che nel resto d’Europa, arrivando a toccare il 20% in meno.
«Le case farmaceutiche sono preoccupate che i loro prodotti una volta venduti in Grecia possano venire esportati dai venditori in altri Paesi attraverso un mercato alternativo e nocivo per gli affari», ha continuato Tountas.
A far traboccare il vaso sono stati inoltre gli ingenti debiti che il sistema nazionale greco ha nei confronti delle compagnie rifornitrici di medicinali.
IL PRECEDENTE NEL 2011. Non è la prima volta che Atene deve affrontare questo problema: nel giugno 2011 le farmacie avevano bloccato la distribuzione gratuita di medicine anti-tumorali e lo scorso novembre avevano indetto uno sciopero generale in protesta alla nuova legge che prevede un’ulteriore riduzione del prezzo dei medicinali.
I pesanti debiti nel settore sanitario