«Appare sorprendente che alla Camera si sia potuto approvare, con l’avallo della maggioranza, un ordine del giorno presentato dall’opposizione che impegna il Governo a prendere in considerazione la possibilità di vendere fuori dalle farmacie i farmaci di fascia C. Tale ipotesi va nella direzione opposta rispetto alla linea del Governo in materia di servizio farmaceutico, come più volte ribadita anche dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio, e contraddice il lavoro della Commissione XII del Senato, al quale è affidato l’esame della riforma del settore». Questo il commento del senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione XII del Senato all’approvazione dell’Ordine del giorno presentato ieri da alcuni esponenti di IDV e PD, prima firmataria l’Onorevole Laura Froner. «Il testo approvato, oltretutto, contiene un vizio d’origine» rincara il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione e relatore sui progetti di riforma del Servizio farmaceutico. «Infatti si parte da una fantasiosa premessa sulla manovra finanziaria, che si occupa di spesa e finanza pubbliche, per poi andare a incidere su tutt’altra materia, quale la concorrenza nella distribuzione del farmaco e l’eventuale, ipotetico risparmio per il privato cittadino. E a questo proposito», sottolineano i due esponenti del Pdl, «è bene essere chiari: i vantaggi economici sono più che altro teorici, mentre invece sono concreti i rischi per la salute». D’accordo anche Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani secondo il quale «trattare un argomento delicato come l’uscita dalla farmacia dei farmaci di fascia C soggetti a prescrizione all’intermo di un ordine del giorno collegato alla Finanziaria che dovrebbe occuparsi di tutt’altra materia, cioè della finanza pubblica, è un’oggettiva leggerezza».
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