Un aiuto indispensabile per chi entra nello studio del medico di famiglia, oltre all’accoglienza per mettere a proprio agio il paziente. Il lavoro delle segretarie dei camici bianchi incide sulla qualità dell’assistenza, ma anche nella prescrizione delle ricette.
A rivelare l’importanza delle collaboratrici dei medici di famiglia è uno studio britannico dell’University Queen Mary di Londra, pubblicato sul ‘British Medical Journal’. Secondo la ricerca il 50% delle prescrizioni dei farmaci richieste dai pazienti vede l’intervento attivo delle segretarie. E questo "quando il farmaco, la dose o la tempistica della terapia – afferma l’indagine – differiscono dalle indicazioni presenti sul database elettronico personalizzato.
In più l’intervento di queste assistenti favorirebbe la diffusione e l’uso del generico". "Nello studio del medico – suggeriscono i ricercatori – il 75% del lavoro delle segretarie consiste nella ripetizione delle prescrizioni farmaceutiche necessarie ai pazienti, per l’acquisto" dei medicinali "in farmacia. Molti pazienti pensano sia un processo scontato e automatizzato. Ma non è così.
Sorprendentemente – avverte la ricerca – il 50% delle prescrizioni richieste dai pazienti viene classificato dalle segretarie come ‘eccezioni’ e quindi prevede l’ intervento attivo della collaboratrice. Ad esempio – precisa l’indagine – verificando la correttezza dei medicinali, la possibilità di optare per il generico o telefonando al paziente per chiarire dubbi". La ricerca ha inoltre stabilito come le segretarie dei medici siano ormai diventate indispensabili per filtrare e gestire il flusso di richieste dei pazienti. E risolvere eventuali problemi entro 48 ore. "Assicurando – sottolinea Deborah Swinglehurst, autrice dello studio – che i malati ricevano le cure di cui hanno bisogno.
Tempestivamente ed in modo efficiente".
Francesco Maggi – 7 ottobre 2011 – PharmaKronos