Le multinazionali elvetiche in Cina: «Lavorate da casa e lavate le mani»
Le aziende stanno monitorando attentamente la diffusione del virus della nuova polmonite cinese
ZURIGO/WUHAN – Se sino alla comparsa della nuova polmonite non avevate mai sentito nominare la metropoli cinese di Wuhan, lo stesso non vale per diverse aziende elvetiche che sul posto hanno anche delle sedi. Si tratta per esempio di Novartis, ABB e Schindler, che stanno attentamente monitorando la situazione. E che hanno raccomandato ai loro dipendenti in Cina di lavorare da casa. Lo riferisce oggi il quotidiano zurighese Tages Anzeiger.
La multinazionale farmaceutica Novartis non è stata colta di sorpresa, come fa sapere un portavoce: per situazioni come queste, l’azienda ha dei protocolli pronti. Per ora la protezione dei lavoratori avviene attraverso l’home office e una serie di indicazioni igieniche da seguire.
ABB (che conta un centinaio di dipendenti a Wuhan e circa ventimila in tutta la Cina) e Schindler hanno vietato qualsiasi viaggio nella regione focolaio del virus. Nestlé, altra multinazionale attiva nel paese asiatico, ha inoltre formato una task-force per il monitoraggio della situazione.
Attualmente – lo scrive ancora il quotidiano zurighese – la crisi sanitaria a Wuhan non avrebbe ancora avuto degli effetti sull’economia locale elvetica. Non ci sarebbe quindi motivo per «attacchi di panico» come dice Jan Atteslander di Economiesuisse. A differenza del 2003, quando ci fu un’epidemia di Sars, oggi il mondo sarebbe pronto a gestire correttamente la crisi.
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